Insieme ai disabili, accanto all’umanità

Vatican News

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

La prossimità, cui tante volte invita Papa Francesco, ha una valenza enorme quando si parla di persone disabili. Quella capacità di includere, di chi sa ascoltare i bisogni degli altri e farli propri. Una vera cultura dell’incontro, che vede la diversità come un elemento di ricchezza e non di barriera. Troppo spesso, però, il superamento delle barriere architettoniche resta una priorità sulla carta, ma non nella pratica. Oggi, sabato 3 dicembre, si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità. “Soluzioni trasformative per uno sviluppo inclusivo: il ruolo dell’innovazione nel promuovere un mondo accessibile ed equo” è il tema scelto quest’anno.

Contro ogni discriminazione

Questa ricorrenza è stata proclamata dalle Nazioni Unite nel 1981, ovvero nell’anno internazionale delle persone disabili, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul perseguire gli obiettivi di benessere, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini disabili. Nel 2006 tale giornata si è arricchita con la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che ha rimarcato l’esigenza di difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone disabili nei principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale di una società. Il 3 dicembre è inoltre la Giornata Europea delle persone con disabilità, voluta trent’anni fa dalla Commissione Europea, con lo scopo di includere e integrare le persone disabili all’interno della società, rifiutando ogni forma di discriminazione e di violenza.

Il convegno della Cei

Si intitola “O Tutti O Nessuno!” l’evento organizzato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) per questa Giornata, in corso da ieri a Roma e che culmina nella tarda mattinata del 3 dicembre con l’udienza di Papa Francesco. “Il desiderio di quest’anno è di rincontrarci in presenza. Il Servizio nazionale è nato poco prima della pandemia. In questi anni ci siamo conosciuti e sostenuti attraverso le tecnologie, ora è giunto il momento di vederci”, sottolinea suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio per le persone con disabilità della Cei. “Passiamo dal diritto di indipendenza al bisogno di appartenenza – sottolinea la religiosa – e l’inclusione sta mettendo in moto un’appartenenza che è molto più grande e molto più bella. È un cammino sinodale, una Chiesa del noi”.

Una questione culturale

“Questa Giornata deve portarci a considerare la persona con disabilità come una persona. Individui che hanno il diritto di essere aiutati a partecipare il più possibile alla vita sociale”, afferma nella nostra intervista Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus. “Per fare questo servono persone preparate, servizi, strutture e soprattutto risposte concrete, sapendo che da una situazione di fragilità nascono occasioni importanti per tutti noi, chiamati a contribuire alla costruzione di una società più giusta, a misura d’uomo”. 

Ascolta l’intervista a Rossano Bartoli

Un investimento di forze, energie e risorse che riguarda tutta la società dunque, non solo una categoria. “Il discorso del superamento delle barriere architettoniche è un obiettivo che faciliterebbe tante persone, compresi anziani, mamme con bambini. Creiamo condizioni che vanno a vantaggio di tutti”. Tra le barriere ci sono anche quelle a livello sonoro. “Anche in questo caso – spiega Bartoli – risolvendo i problemi creiamo una condizione di benessere per tutti, non solo per chi ha difficoltà uditive. Risolvere i problemi significa dare una risposta a tutta la collettività, in questo senso – conclude – il discorso è culturale. La questione non va affrontata solo come una questione di budget e di investimenti”.