Indonesia, religiosi e suore nelle famiglie: testimoni della bellezza della vita consacrata

Vatican News

In alcune zone del Paese, che il Papa visiterà a settembre, membri del clero locale e degli ordini religiosi maschili e femminili vivono un periodo di “live in” per alcuni giorni nelle famiglie cattoliche, condividendo un tempo per mostrare ai giovani la felicità della loro scelta vocazionale di consacrazione

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Evangelizzare e testimoniare la bellezza di una vita interamente consacrata al Signore: con questo spirito in alcune zone dell’Indonesia, membri del clero locale e degli ordini religiosi maschili e femminili vivono un periodo di “live in“, ovvero si fermano per alcuni giorni nelle famiglie cattoliche, ospiti nelle case, condividendo un tempo per mostrare ai giovani la felicità della loro scelta vocazionale di consacrazione. Preti, frati, suore, seminaristi vivono un dialogo più intenso e profondo con i laici, incontrano e stabiliscono amicizia con i cattolici locali, racconta all’agenzia Fides Francis Xavier Juli Pramana, catechista e insegnante di scuola professionale a Solo, nella provincia di Giava centrale. L’iniziativa è una di quelle pensate per cercare di contrastare il calo delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, tradizionalmente fiorenti in Indonesia ma che, negli ultimi anni, hanno subito un rallentamento.

Avvicinare i giovani

Suor Rustika delle Suore di San Francesco ha raccontato sempre a Fides: “La nostra presenza tra i cattolici locali serve ad avvicinare i giovani alla vita consacrata per mostrare come le persone consacrate vivono la vita quotidiana. La vocazione religiosa è una grazia speciale che Dio concede e tale grazia va condivisa e teismo niata anche con bambini e ai giovani”. A Solo, poi, le famiglie hanno portato bambini, ragazzi e giovani a visitare le case residenziali dei religiose locali, apprezzando anche le loro opera educative come scuole e orfanotrofi.

L’attesa per la visita del Papa

La Chiesa nella nazione indonesiana, in attesa della visita di Papa Francesco nel prossimo settembre, riflette sulla situazione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Nel Seminario Minore St. Peter Canisius Mertoyudan a Magelang, a Giava Centrale, vi sono 194 seminaristi minori, riferisce il decano padre Mark Yumartana SJ. Nel Seminario Maggiore St. Paul nel Kentungan di Yogyakarta, spiega il decano padre Dwi Aryanto, il numero totale dei candidati sacerdoti è 68. Questi due seminari appartenevano all’arcidiocesi di Semarang , a Central Java e da sempre costituiscono un punto di riferimento nella nazione per comprendere e valutare l’andamento delle vocazioni. Centinaia di sacerdoti e decine di vescovi indonesiani sono ex alunni di questi seminari: molti ricordano che anche Papa francesco, in alcune occasioni, ha voluto riconoscere che l’arcipelago indonesiano è una fonte mondiale di vocazioni religiose.

Calo di vocazioni 

Tuttavia, nell’ultimo decennio, gli ordini e le congregazioni religiose indonesiane hanno constatato un calo delle vocazioni: rispetto agli anni ’80, i noviziati delle case religiose femminili e maschili hanno un numero molto minore di postulanti e novizi, con un declino preoccupante: “Abbiamo 4 novizie, 2 postulanti e 2 aspiranti”, rileva suor Theresianne, Superiora delle Figlie di Gesù e Maria che ha trascorso quasi 12 anni come missionaria nei Paesi Bassi, mentre tra le suore Orsoline la maggior parte delle novizie (attualmente 17) , postulanti e aspiranti non provengono più da Giava ma da altre isole diverse da Giava, riferisce suor Lita Hasanah, superiora dell’Ordine delle Orsoline indonesiane.

Eccezione nella provincia del Kalimantan occidentale 

Un’eccezione si registra nella provincia del Kalimantan occidentale, nella parte indonesiana dell’isola del Borneo: nel 2021 almeno 12 giovani donne si sono unite alla congregazione, dice suor Kresentia Yati della congregazione delle Suore Francescane Missionarie di Sant’Antonio, mentre 10 ragazze sono novizie tra le Korean Franciscan Sisterhood (KFS) a Pontianak, nel Kalimantan occidentale, e 24 si sono unite all’ordine delle Suore francescane dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio (Sfic) nella stessa provincia. L’iniziativa di condivisione e scambio tra consacrati e famiglie, sottolinea ancora l’agenzia, viene apprezzata in diverse diocesi e potrà essere estesa e riproposta in altri luoghi perchè, in un cammino di avvicinamento reciproco, l’Indonesia possa confermarsi come “terra premessa delle vocazioni religiose”.