Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Un evento “multicentrico”, diffuso nelle diocesi di tutto il mondo – in linea, quindi, con l’imminente Sinodo sulla sinodalità – per raccontare, anzi, far raccontare alle stesse famiglie la bellezza del vivere insieme e l’importanza dell’amore familiare. Amore che si vuole concretizzare, in questi mesi di preparazione, in iniziative di solidarietà e assistenza verso quei nuclei familiari piagati da povertà e disoccupazione anche a causa della pandemia. Si potrebbe sintetizzare così il grande evento che Roma vivrà dal 22 al 26 giugno 2022: il X Incontro Mondiale delle Famiglie sul tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. In programma per il 2021, rimandato a causa dell’emergenza sanitaria, l’appuntamento sarò l’atto conclusivo dell’Anno per la “Famiglia Amoris Laetitia” indetto dal Papa.
Collegati da tutto il mondo
“Un evento che celebra ma anche interroga la famiglia”, ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, introducendo la conferenza in Sala Stampa vaticana, aperta con il videomessaggio di Papa Francesco a tutti i partecipanti e il suo invito a essere “vivaci, attivi, creativi”. Proprio sulla creatività hanno puntato gli organizzatori, il Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita e la Diocesi di Roma, a cominciare dalla novità più importante e cioè che negli stessi giorni in cui il Papa si riunirà a Roma con oltre 2.000 delegati delle Conferenze episcopali, dei movimenti e delle associazioni familiari di tutto il mondo, le famiglie di ogni continente – grazie alle nuove piattaforme di streaming online – potranno partecipare agli incontri diocesani, ai momenti di festa. Stessa modalità anche per la Messa celebrata dal Pontefice il 25 giugno in Piazza San Pietro: contemporaneamente ogni vescovo celebrerà una Messa nella propria diocesi.
“Non possiamo pensare di sostenere la pastorale familiare se non coinvolgiamo in questi momenti importanti di incontro ecclesiale soprattutto le famiglie”, ha sottolineato il cardinale prefetto del Dicastero, Kevin Farrell. “Loro non sono solo un ‘terreno da irrigare’, ma il seme da spargere nel mondo per fecondarlo con testimoni reali e credibili della bellezza dell’amore familiare”.
Progetti solidali per i bisognosi di Roma
La creatività che permea l’intero evento si traduce anche in iniziative di solidarietà concrete per le famiglie bisognose della città di Roma. Tra i progetti solidali, illustrati in conferenza dal cardinale vicario Angelo De Donatis, spicca ad esempio l’Emporio della Solidarietà Santa Giacinta, all’interno della Cittadella della Carità di via Casilina Vecchia: un vero e proprio supermercato, dove le famiglie in necessità possono fare la spesa gratuitamente. Ancora, la Casa dell’Immacolata, all’Alessandrino, che accoglie mamme e bambini senza dimora, e Casa Wanda, all’interno del Parco di Villa Glori, dove vivono anziani malati di Alzheimer e vengono sostenuti i loro familiari.
Testimonianza di coppia
Tante le iniziative anche spirituali, tra preghiere e catechesi che vogliono aiutare ogni famiglia ad entrare “nello spirito” dell’Incontro e soprattutto a recuperare quei momenti di intimità spirituale che spesso si perdono nel tran tran quotidiano. Lo ha ricordato la coppia Scifoni, tra i relatori della conferenza: Giovanni, noto attore televisivo e teatrale, e la moglie Elisabetta, sposati da 16 anni e genitori di tre figli, che hanno parlato delle difficoltà a trovare spazi di preghiera quando si hanno figli piccoli. “È un utile strumento pastorale – ha detto Elisabetta – la preghiera realizzata per l’Incontro da recitare in casa, in parrocchia o per gli incontri dei gruppi, dei movimenti e delle comunità. È un modo per ringraziare il Padre per il grande dono della famiglia”.
Dagli Scifoni anche la testimonianza di come proprio la fede sia il sostegno per tanti nuclei familiari, altrimenti facile preda di crisi e difficoltà, interne ed esterne, aggravate dal lockdown. “L’esperienza – ha detto Giovanni – è quella di non essere capaci perché abbiamo una responsabilità immensa con i figli: sono un pezzettino di futuro da coltivare. Il rischio è di fare danni… Oltre a preparare un pezzetto di futuro, poi, devi amare la persona con cui svolgi questo compito. Per fortuna c’è la grazia di Dio”.
Focus sulle famiglie “ferite”
Testimonianze simili, cioè scorci di vita vissuta, non artificiosa, saranno racchiuse in una serie di video che accompagneranno le catechesi diffuse dalla Santa Sede. “Sono video non didascalici, ma testimonianze di storie concrete, anche di situazioni difficili, di riconciliazioni tra coppie. Sono state scelte per riflettere su tematiche quotidiane e concrete”, ha spiegato don Walter Insero, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Roma. Sulla scia del già citato Sinodo sulla sinodalità, anche l’Incontro delle Famiglie vuole spostare il focus sulle persone lontane o allontanate, in particolare sulle famiglie “ferite”. “Noi preghiamo per tutti, non facciamo distinzioni tra persone e situazioni”, ha detto il cardinale Farrell. “Tutte le persone del mondo fanno parte di un’unica famiglia cristiana. Dio li ama e si prende cura di loro e noi dobbiamo esprimere questo amore di Dio”.
Catechesi dalla valenza universale
Anche le sette catechesi che verranno diffuse a breve mondialmente dalla Diocesi di Roma in cinque lingue ruoteranno intorno a “concetti chiave”, trasversali per ogni situazione familiare, ha spiegato Gabriella Gambino, sottosegretaria del Dicastero. “Sono catechesi dalla ‘valenza universale’, su temi come amore, vocazione, santità. Vogliamo che sia un cammino di crescita per tutti”.
Hashtag, video, logo, inno
Più nel dettaglio, tutti i momenti dell’Incontro delle Famiglie potranno essere seguiti in streaming sui social, con l’hashtag #wmof22. Già attivo anche il sito ufficiale, con una sezione dedicata ai materiali prodotti dalla Diocesi di Roma e dal Dicastero Laici, famiglia e vita, scaricabili gratuitamente: loghi, video, testi, suggerimenti. La Diocesi di Roma ha poi scelto come simbolo dell’evento un dipinto del gesuita e artista padre Marko Ivan Rupnik, dal titolo “Questo mistero è grande”, incentrato sull’episodio delle nozze di Cana. L’inno, invece, intitolato “We believe in love”, è stato composto da monsignor Marco Frisina. Il regista Luigi Pingitore ha realizzato un videoclip per promuoverlo: immagini peregrine nella città di Roma, dal centro alle periferie, per mostrare lo splendore di opere di storia e arte, ma anche la bellezza delle relazioni familiari, del lavoro e degli impegni quotidiani, che animano la Città Eterna.