Dopo il colloquio con Francesco, la leader della Confederazione elvetica Viola Amherd ha avuto un confronto in Segreteria di Stato sugli scenari di crisi internazionali per una “soluzione diplomatica che porti quanto prima alla cessazione delle ostilità”.
Vatican News
Circa mezz’ora, tra le 8.35 e le 9 del mattino, per una conversazione con Francesco, quindi il consueto momento di colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Sono i due momenti che hanno caratterizzato l’udienza in Vaticano della presidente della Confederazione Elvetica, Viola Amherd.
I temi del colloquio in segreteria di Stato
In particolare, informa un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, la leader elvetica ha affrontato con il cardinale segretario di Stato e l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali alcune “problematiche di carattere internazionale, con particolare riferimento – si precisa – ai conflitti in Ucraina e in Israele e Palestina, e al necessario impegno per favorire la pace, nella ricerca di una soluzione diplomatica che porti quanto prima alla cessazione delle ostilità”.
Tra i temi affrontati anche quello relativo al progetto di rinnovamento della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia, “della quale – si legge nella nota – è stato sottolineato il generoso servizio al Papa e alla Santa Sede”.
I doni
La presidente Amherd ha donato al Francesco una confezione di cioccolatini svizzeri, un CD di musica di Carlos Gardel, una brocca con bicchieri in vetro con la riproduzione del Monte Cervino e alcuni francobolli svizzeri dell’anno di nascita del Papa. Il quale da parte sua ha ricambiato offrendo un bassorilievo in bronzo dal titolo “La Cura del Creato”, volumi dei documenti papali, una copia del messaggio per la Pace di quest’anno e del libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV.