Nel 439.mo giorno di guerra è di nuovo allarme per la centrale nucleare. Missili e droni nella notte su Kyiv e Odessa, colpite anche altre città. Munizioni alla Wagner che non lascia il fronte di Bakhmut
Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Rassicurato dal Cremlino sull’arrivo di nuove munizioni, il capo del temuto gruppo di mercenari Wagner, annuncia che non ritirerà i suoi uomini dal fronte. “Ci hanno assicurato che tutto quello che sarà necessario ci verrà fornito – ha scritto su Telegram, Yevgeny Prigozhin – ci hanno assicurato che possiamo agire a Bakhmut come riteniamo opportuno”.
Le ultime 24 ore
Odessa, Kyiv e altre città sono state prese di mira con pesanti attacchi aerei – almeno 61 – e sedici attacchi missilistici. Utilizzati anche 35 droni che, secondo quanto riferiscono le forze armate ucraine, sono stati tutti abbattuti. Obiettivi dei bombardamenti, le aree militari e le infrastrutture civili.
Allarme dall’Aiea per la centrale nucleare
Scatta di nuovo l’allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, con i russi che hanno evacuano oltre 1.500 civili dall’area annessa. il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si dice estremamente preoccupato; “Dobbiamo agire ora – ha dichiarato sul sito dell’agenzia – questo grande impianto nucleare deve essere protetto. Continuerò a sollecitare tutte le parti a impegnarsi a raggiungere questo obiettivo vitale e l’Aiea continuerà a fare tutto il possibile per contribuire a garantire la sicurezza nucleare”.
Punto di svolta?
Convinto che l’attuale crisi in Ucraina possa avvicinarsi a un punto di svolta è Henry Kissinger, l’ex segretario di Stato Usa. “Ora che la Cina è entrata nel negoziati – ha dichiarato durante un’intervista – penso che arriverà al culmine entro la fine dell’anno. Parleremo di processi negoziali e persino di negoziati reali”.