Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Da 46 anni al potere in Angola, il Movimento Popolare di Liberazione (Mpla) deve fare i conti in questo periodo con la crescente protesta popolare. Al centro delle manifestazioni, diventate sempre più frequenti nella capitale Luanda e in altre città del Paese, il desiderio di rinnovamento politico, che la gente chiede di fronte alle difficoltà imposte dalla pandemia e dalla crisi economica, che sta causando un aumento dei prezzi incontrollato. Il tutto sta avvenendo, come sottolinea un articolo del mensile dei missionari comboniani, Nigrizia, a firma di Luca Bussotti e José Katito, a pochi mesi dalle elezioni generali che si terranno ad agosto prossimo.
Contro la pandemia e la crisi
Il malessere sociale cresce in Angola e si manifesta in tutti i settori della popolazione, con risvolti spesso violenti e drammatici. Anche nei comparti vicini al governo, come i docenti universitari di istituzioni pubbliche, controllate direttamente dall’esecutivo, c’è un continuo stato d’agitazione, che ha dato vita a scioperi e altre iniziative. I professori chiedono il riconoscimento di importanti istanze economiche. Lo stesso dicasi per i taxisti che ultimamente sono scesi in piazza contro le restrizioni imposte dal governo in relazione alla situazione pandemica. Inoltre, questo settore, tra i più colpiti dalla crisi economica dovuta al Covid, denuncia la mancanza di ristori pubblici e la difficile situazione che ha ridotto sul lastrico parecchie famiglie.