L’invito di Francesco alle autorità di Singapore è di continuare a garantire giustizia sociale e cura della casa comune e di vigilare nell’uso etico delle tecnologie “per non isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile”. L’armonia interculturale e interreligiosa, incoraggia il Pontefice, nonché il multilateralismo a cui la città-Stato ha aderito, presupposto, in un tempo “minacciato da guerre sanguinose”, per la cooperazione fraterna aldilà degli interessi nazionali
Antonella Palermo – Città del Vaticano
La giornata di Papa Francesco nella città-Stato sud-est asiatica, dove è atterrato ieri da Timor-Leste e dove domani si concluderà il 45mo Viaggio apostolico, è riservata agli incontri istituzionali al mattino (notte in Italia) e alla celebrazione della Messa nello Stadio nazionale al pomeriggio locale.
Per una società unita, capace di trasmettere speranza
La cerimonia di benvenuto, con le delegazioni vaticana e singaporiana, ha luogo nella Parliament House dove al Papa viene reso omaggio, oltre che con i riti ufficiali consueti, con un bellissimo ‘dendrobium’ bianco, pregiata varietà di orchidea, nel cui vaso Francesco viene invitato a piantare un bastoncino con la scritta Dendrobium His Holiness Pope Francis. Un gesto di grande raffinatezza, riverenza ed ospitalità. Sul libro d’onore nel Palazzo presidenziale il Pontefice lascia queste parole: “Come la stella che guidò i Magi, così la luce della sapienza orienti sempre Singapore nella costruzione di una società unita e capace di trasmettere speranza.”
Nella Temasek Room si svolge la visita di cortesia al Presidente della Repubblica Tharman Shanmugaratnam e l’incontro con il Primo ministro Wong Shyun Tsai. È il teatro del NUS (University Cultural Centre), importante sede di eventi culturali, ad ospitare l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico a cui partecipano un migliaio di persone, compresi imprenditori e rappresentati del mondo culturale.
Una storia di crescita e resilienza
Papa Francesco approda a Singapore in concomitanza con i 101 anni dalla nascita di Lee Kuan Yew, che fu il primo Primo Ministro della Repubblica e che dal 1959 al 1990 diede forte impulso e trasformazione al Paese. Lo ricorda, il Papa, mettendo in risalto soprattutto il fatto che qui la crescita, arrivata a creare un crocevia commerciale di primaria importanza, è avvenuta grazie a un acume imprenditoriale capace di attecchire su una base di “umili origini”.
È frutto di decisioni razionali e non del caso, è il risultato di un costante impegno nel portare a termine progetti e iniziative ben ponderate e in sintonia con le caratteristiche specifiche del luogo.
Tutela giustizia sociale e bene comune
La prosperità economica di Singapore ha saputo, il Papa lo riconosce, correre parallelamente alla costruzione di una società attenta alla giustizia sociale e al bene comune. Gli esempi vanno dalle politiche abitative pubbliche all’istruzione di alta qualità e a un sistema sanitario efficiente. In questo solco, auspica il Pontefice, bisogna continuare affinché tutti gli abitanti dell’isola possano beneficiarne. In agguato, infatti, c’è un rischio che Francesco mette in luce:
Il rischio che un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito comportano, vale a dire la conseguenza non intenzionale di legittimare l’esclusione di coloro che si trovano ai margini dei benefici del progresso.
Aver cura di poveri, anziani, lavoratori migranti
Francesco mai trascura i più vulnerabili. A Singapore, a fronte di politiche ed iniziative di sostegno, rinnova l’auspicio che non si dimentichino coloro che pure hanno dato un grande apporto alla costruzione del progresso:
Venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani – le cui fatiche hanno gettato le fondamenta per la Singapore che conosciamo oggi – e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, che molto contribuiscono alla costruzione della società, e ai quali occorre garantire un salario equo.
La tecnologia promuova comprensione e solidarietà
Nel suo discorso, il Pontefice affronta poi un tema di estrema attualità: l’uso dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso l’avvertimento riguarda la dimensione etica:
È essenziale coltivare relazioni umane reali e concrete; e che queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non per isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile.
Rispetto e dialogo per uno sviluppo sostenibile
Papa Bergoglio si compiace della coesistenza armonica di etnie, culture e religioni nella città-Stato e del fatto che questa “positiva inclusività” sia favorita anche dall’imparzialità dei poteri pubblici. Constata che questo è un modo per arginare a priori entremismo e intolleranza. Alla luce di ciò, illustra gli elementi che garantiscono la pace sociale:
Il rispetto reciproco, la collaborazione, il dialogo e la libertà di professare il proprio credo nella lealtà alla legge comune sono condizioni determinanti del successo e della stabilità ottenuti da Singapore, requisiti per uno sviluppo non conflittuale e caotico, ma equilibrato e sostenibile.
Ai cattolici: impegnarsi per una società sana e coesa
Francesco elogia poi l’opera della Chiesa locale, soprattutto nell’istruzione, nella sanità e negli aiuti umanitari e ricorda che questo impegno va avanti dai primi missionari proseguendo tuttora grazie soprattutto alla Caritas. Rifacendosi la Chiesa singaporiana ai principi della Nostra aetate del Vaticano II, assicura la promozione continua del dialogo interreligioso. Da qui l’invito:
Questa mia visita, quale Successore dell’Apostolo Pietro, giunge a quarantatre anni da quando furono stabilite le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e Singapore. Essa si propone di confermare nella fede i cattolici ed esortarli a proseguire con gioia e dedizione la collaborazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per la costruzione di una società civile sana e coesa, per il bene comune e per una testimonianza cristallina della loro stessa fede.
Lavorare per la fraternità adilà dell’interesse nazionale
Queste peculiarità socio-economiche e politiche di Singapore, nonché il multilateralismo nelle relazioni con gli altri Stati, possono costituire, sottolinea il Pontefice, un riferimento importante nello scenario internazionale attuale “minacciato da conflitti e guerre sanguinose”.
Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali.
Proteggere la famiglia e il creato
In un tempo in cui, nota ancora il Vescovo di Roma, le famiglie “rischiano di venire indebolite”, è necessario tutelarle perché possano continuare ad “insegnare ai giovani a formare relazioni solide e sane”. Ciò vale anche nel rapporto con l’ambiente che necessita di una cura attenta: qui Singapore può giocare un ruolo utile a livello mondiale investendo risorse adeguate a favore della casa comune.
Il vostro impegno per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso. Singapore è un brillante esempio di ciò che l’umanità può realizzare lavorando insieme in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di inclusività e fraternità. Vi incoraggio a continuare su questa strada, confidando nella promessa di Dio e nel suo amore paterno per tutti.
La sintonia con il Presidente sulle grandi sfide dell’umanità
I temi affrontati dal Pontefice nel suo discorso riecheggiano e riassumo, lo ha aggiunto egli stesso alla fine, quelli che già il Presidente della Repubblica ha illustrato e condiviso nel suo intervento, in primis la sfida della fratellanza umana e della sostenibilità ambientale. “Per noi la solidarietà e l’armonia sono state e continueranno ad essere aspetti centrali”, afferma Shanmugaratnam. Bisogna forgiare fiducia, unità e una cultura di accoglienza, osserva il presidente che ringrazia il Vaticano per la sua regolare e attiva partecipazione alla Conferenza internazionale sulle società coesive (ICCS). Cita la Laudato Si’ laddove, sottolinea, il concetto chiave di ‘interconnessione’ è quanto mai cruciale da mettere in atto soprattutto nella attuale fase, molto delicata e difficile, della transizione ecologica. Illustra alcuni progetto virtuosi che vanno nella direzione di una salvaguardia ambientale sempre più efficace.