Francesco ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino alle 8.29 con un volo dell’Ita e arriverà nella Repubblica Democratica del Congo alle 15 di oggi. Inizia il 40mo viaggio del Papa che lo porterà prima a Kinshasa e poi a Juba capitale del Sud Sudan, dove sarà dal 3 al 5 febbraio
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Il Papa è partito per il suo 40mo viaggio “ecumenico di pace”, come da lui stesso definito domenica 29 gennaio al termine dell’Angelus, che lo porterà in due Paesi della periferia del mondo, entrambi attraversati dalla fortissima contraddizione di avere un sottosuolo ricchissimo ma popolazioni afflitte da povertà e violenza. Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan aspettano il Pontefice dopo lunghi mesi di attesa, dall’annullamento della visita inizialmente prevista per il luglio scorso.
L’incontro con migranti e rifugiati di Congo e Sud Sudan
L’ Airbus A350 di Ita Airways, è decollato alle 8.29, alla volta di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Francesco, che ieri sera alla vigilia del viaggio si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icone della Vergine Salus Populi Romani e affidarle il prossimo suo viaggio, prima di lasciare Casa Santa Marta e dirigersi all’aeroporto, ha incontrato una decina di migranti e rifugiati dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, accolti e sostenuti, con le loro famiglie, dal Centro Astalli. Con loro era il Prefetto del Dicastero per la Carità, il Cardinale Konrad Krajewski.
L’omaggio ai Caduti di Kindu
Nell’arrivare all’Aeroporto di Fiumicino, l’auto del Santo Padre ha sostato brevemente nei pressi del Monumento ai Caduti di Kindu, i 13 aviatori italiani uccisi in Congo l’11 novembre 1961. Alle vittime di quel sanguinoso eccidio e a tutti coloro che hanno perso la vita partecipando a missioni umanitarie e di pace, Papa Francesco ha dedicato una preghiera, per poi procedere in direzione dell’aereo che lo porterà a Kinshasa. Dal tre febbraio Franceso si sposterà poi a Juba capitale del Sud Sudan dove resterà fino al 5 febbraio, giorno in cui farà ritorno a Roma
La pace e l’ecumenismo
Al centro della presenza del Papa in questi due Paesi c’è il tema della pace, un incontro col cristianesimo africano, sarà la conferma dell’attenzione dl Francesco per questo continente, prima nella RDC, dilaniata negli anni da un conflitto che vede un impressionante numero di gruppi di guerriglia, e poi in Sud Sudan Paese giovanissimo, nato nel 2011, dove però nonostante gli accordi del 2018 che tentarono di mettere fine alla guerra intera intestina, la pace non è mai arrivata, e dove oltre alla violenza, a devastare il Paese ci sono povertà, carestia, cambiamenti climatici. Un viaggio quello a Juba che Francesco farà con il primate anglicano Justin Welby e con il moderatore della Chiesa di Scozia, Iain Greenschields, a testimoniare il grande valore ecumenico della visita. In entrambi i Paesi ci si aspetta l’emozione dell’incontro con le vittime dell’est del Congo e in Sud Sudan con gli sfollati interi.
Il volo papale sarà Kinshasa dopo sei ore e 50 minuti di volo, l’arrivo all’aeroporto internazionale N’djili della capitale è previsto alle 15, qui sarà accolto dal nunzio apostolico monsignor Ettore Balestrero, e dal primo ministro del Paese dopo la presentazione le delegazioni si sposteranno al Palais de la Nation, dove Francesco sarà a accolto dal presidente della repubblica Felix Tshisekedi Tshilombo.