Il Papa: in Ucraina le armi non sono la strada, il Natale porti la pace

Vatican News

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

In una Piazza San Pietro assolata e colorata dalle bandiere del Messico, dell’Italia, da striscioni per salutare il Papa, Francesco rivolge il primo pensiero, dopo l’Angelus, alla difficile situazione che si sta vivendo in Ucraina, invoca la pace e rilancia il dialogo come via per risolvere le tensioni:  

Desidero assicurare la mia preghiera per la cara Ucraina, per tutte le sue Chiese e comunità religiose e per tutto il suo popolo, perché le tensioni intorno ad essa siano risolte attraverso un serio dialogo internazionale e non con le armi. A me addolora tanto la statistica che ho letto, l’ultima. In quest’anno sono state fatte più armi dell’anno scorso. Le armi non sono la strada. Che questo Natale del Signore porti all’Ucraina la pace!

Quanto sta accadendo preoccupa anche la comunità internazionale, al G7 dei ministri degli Esteri in corso a Liverpool, in Inghilterra, si è parlato di “conseguenze enormi” nel caso di una minaccia militare della Russia. Da giorni Mosca sta concentrando le attività delle sue truppe ai confini con Kiev.

La preghiera per gli Stati Uniti

Nel cuore di Francesco anche il dolore di chi ha perso famigliari e conoscenti a causa di una serie di tornado che hanno colpito sei Stati americani:

E prego anche per le vittime del tornado che ha colpito il Kentucky e altre zone degli Stati Uniti d’America.

Sono oltre 80 i morti accertati, mentre decine di persone sono ancora disperse. Alcuni centri abitati sono stati devastati, altri rasi al suolo, come la cittadina di Mayfield, in Kentucky. I soccorritori descrivono scene apocalittiche. Anche il presidente americano Joe Biden ha espresso il suo dolore parlando di “tragedia”, la serie di tornado che si è abbattuta, ha detto, è “una delle peggiori” nella storia degli Stati Uniti.

Gli auguri a Caritas Internationalis

“Una ragazzina”: così il Papa ha parlato di Caritas Internationalis che compie 70 anni. “Deve crescere e fortificarsi di più!”:

Caritas è in tutto il mondo la mano amorevole della Chiesa per i poveri e i più vulnerabili, nei quali è presente Cristo. Vi invito a portare avanti il vostro servizio con umiltà e con creatività, per raggiungere i più emarginati e favorire lo sviluppo integrale come antidoto alla cultura dello scarto e dell’indifferenza.

Poi l’incoraggiamento alla campagna globale Insieme Noi (Together We), “fondata sulla forza delle comunità nel promuovere la cura del creato e dei poveri”. “Le ferite inferte alla nostra casa comune – aggiunge il Papa – hanno effetti drammatici sugli ultimi, ma le comunità possono contribuire alla necessaria conversione ecologica”. Infine la raccomandazione a snellire l’organizzazione perché i soldi vadano sempre ai poveri.