Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Gesù molte volte ribalta il nostro modo di pensare”. All’Angelus Papa Francesco lega questa premessa alla pagina odierna del Vangelo che presenta due sorelle, Marta e Maria, “che offrono ospitalità a Gesù nella loro casa”. Da questo “quadretto domestico”, osserva il Pontefice, emerge un diverso atteggiamento. Marta “si dà subito da fare per l’accoglienza degli ospiti”. Maria, invece, “si siede ai piedi di Gesù per ascoltarlo”. Allora Marta chiede a Gesù “di dire a Maria che l’aiuti”. La sua lamentela “non sembra fuori luogo” ma Gesù le risponde: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore”.
La parte migliore è l’ascolto della Parola di Gesù
Gesù vuole far capire a Marta che “c’è un ordine di priorità nuovo, diverso da quello che fino ad allora aveva seguito”. La “parte migliore”, sottolinea il Papa, è “l’ascolto delle parole di Gesù”, “venuto per donarci se stesso”.
La parola di Gesù non è astratta, è un insegnamento che tocca e plasma la vita, la cambia, la libera dalle opacità del male, appaga e infonde una gioia che non passa: la parola di Gesù è la parte migliore, quella che aveva scelto Maria. Per questo Maria lei le dà il primo posto: si ferma e ascolta. Il resto verrà dopo. Questo non toglie nulla al valore dell’impegno pratico, però esso non deve precedere, ma sgorgare dall’ascolto della parola di Gesù, dev’essere animato dal suo Spirito. Altrimenti si riduce a un affannarsi e agitarsi per molte cose, si riduce a un attivismo sterile.
Lasciamoci interrogare dal Vangelo
Il Papa esorta ad approfittare di questo tempo di vacanze “per fermarci e metterci in ascolto di Gesù”.
Oggi si fa sempre più fatica a trovare momenti liberi per meditare. Per tante persone i ritmi di lavoro sono frenetici, logoranti. Il periodo estivo può essere prezioso anche per aprire il Vangelo e leggerlo lentamente, senza fretta, un passo ogni giorno, un piccolo passo del Vangelo. E questo fa entrare in questa dinamica di Gesù. Lasciamoci interrogare da quelle pagine, domandandoci come sta andando la nostra vita, la mia vita, se è in linea con ciò che dice Gesù o non tanto.
In particolare il Papa invita a porci una domanda: “quando inizio la giornata, mi butto a capofitto nelle cose da fare, oppure cerco prima ispirazione nella Parola di Dio?” “Dobbiamo incominciare le giornate, primo, guardando la Signore, prendendo la Sua Parola breve, ma che sia questa l’ispirazione delle giornata“. Se al mattino usciamo di casa serbando nella mente una parola di Gesù – spiega Francesco – la giornata acquisterà un tono segnato da quella parola, che ha il potere di orientare le nostre azioni secondo ciò che vuole il Signore”.
Post Angelus
Dopo la preghiera mariana dell’Angelus, Papa Francesco ha ricordato la beatificazione, a Ellwangen, del gesuita Giovanni Filippo Jeningen, sacerdote della Compagnia di Gesù vissuto in Germania nella seconda metà del XVII secolo. Il Santo Padre ha poi lanciato un appello per lo Sri Lanka, esortando a “cercare una soluzione pacifica alla presente crisi”, ed espresso ancora una volta la propria vicinanza alla martoriata popolazione dell’Ucraina, “colpita ogni giorno da una pioggia di missili”. Il Papa ha inoltre ricordato l’imminente viaggio apostolico in Canada, “un pellegrinaggio penitenziale”. “Spero, con la grazia di Dio, possa contribuire al cammino di guarigione e riconciliazione intrapreso già”. Dal Pontefice infine il il saluto ai “ragazzi partecipanti al Giffoni Film Festival, che quest’anno è dedicato agli ‘invisibili’, cioè alle persone che vengono messe da parte ed escluse dalla vita sociale”.