Il Papa: i cristiani siano solidali con chi vive la precarietà del lavoro

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In un messaggio all’Hoac, la Confraternita operaia dell’azione cattolica spagnola riunita in assemblea generale, Francesco parla della dignità del lavoro: non ci si può limitare a discorsi o azioni isolate, contano le testimonianze di impegno costante verso i più vulnerabili in ambito sociale

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Il lavoro “non è semplicemente un’attività produttiva, ma un mezzo attraverso il quale collaboriamo con Dio nell’opera della creazione e ci realizziamo come esseri umani” e la Chiesa deve accompagnare dalle periferie del mondo del lavoro ed essere al fianco dei disoccupati: lo afferma il Papa in un messaggio alla Confraternita operaia dell’azione cattolica (Hermandad Obrera de Acción Católica, Hoac), organizzazione spagnola fondata nel 1946, dal 12 agosto e fino a domani riunita a Segovia per la sua 14.ma assemblea generale sul tema “Costruire ponti, abbattere muri. La Chiesa nel mondo del lavoro tesse legami di fraternità”. Francesco esprime il suo apprezzamento per la preziosa dedizione e l’impegno a rimanere una Chiesa che cammina nel mondo del lavoro degli aderenti al movimento e rimarca “l’importanza del lavoro come componente essenziale della vita e della dignità umana” evidenziata nella Evangelii Gaudium.

Aiutare chi è in situazioni di vulnerabilità lavorativa e sociale

“Il lavoro, in tutte le sue forme, ci permette di essere co-creatori e di partecipare alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno” sostiene il Papa, che, richiamando ancora la sua Esortazione apostolica, esorta “ad essere persone-anfore per dare da bere agli altri”. L’impegno della Chiesa “non può limitarsi a discorsi o azioni isolate, ma deve essere una testimonianza costante di solidarietà e sostegno a chi si trova in situazioni di vulnerabilità lavorativa e sociale” è l’indicazione di Francesco, che chiede di essere “vicini a coloro che soffrono per la precarietà del lavoro e la mancanza di opportunità, “essere una presenza attiva, camminare con loro, ascoltarli e collaborare nella ricerca di soluzioni giuste e durature”. Perché il “lavoro come cristiani non si limita alle mura” delle chiese, ma spinge ad andare incontro a chi ha più bisogno di amore e fraternità.

Offrire accompagnamento e speranza alle famiglie

È compito della Chiesa, in un mondo in cui la disoccupazione continua a colpire molte famiglie, offrire il proprio accompagnamento e la propria speranza, scrive il Papa, incoraggiare “a non perdere la fiducia e a cercare opportunità per rientrare nel mondo del lavoro”. Da qui l’invito “a continuare a tessere legami di fraternità, a portare la luce del Vangelo e a costruire una società più giusta”. Francesco, infine, come scritto nella prefazione del libro “Ora più che mai. L’impegno cristiano nel mondo del lavoro”, in occasione del 75.mo anniversario dell’Hoac come movimento di Azione Cattolica, sollecita “a continuare a essere popolo di Dio ‘in mezzo alla vita lavorativa, e a continuare a tessere storie di amore e di abbraccio’”. E a conclusione del suo messaggio, il Papa invoca lo Spirito Santo perché guidi il lavoro dell’Hoac e rafforzi il suo impegno quotidiano, chiedendo di continuare a pregare per il Sinodo.