Il Papa e il sorriso di Alessandro

Vatican News

All’udienza generale c’era il piccolo di 4 anni, la cui mamma è stata vittima di femminicidio a Reggio Emilia nel 2021. In Aula Paolo VI presente anche la famiglia di Emanuele, travolto da un’auto “pirata” in una strada di Albinea a ottobre scorso. Presentato a Francesco il progetto “La tovaglia del perdono”

di Fabrizio Peloni

Alessandro, con la tenerezza dei suoi quasi 4 anni, si getta tra le braccia di Papa Francesco. E in quell’abbraccio, con tanto di bacio, gli scappa un sorriso (e non solo per il dono della caramella). Finalmente un sorriso. Era tanto che Alessandro non sorrideva più, nonostante che i suoi quasi 4 anni dovrebbero prevedere spensieratezza. Alessandro non sorrideva più dalla mattina del 20 novembre 2021, quando sua mamma Juana Cecilia Hazana Loayza è stata brutalmente ammazzata, in una strada di Reggio Emilia, dal compagno Mirko Genco. Un “caso di femminicidio annunciato” con l’assassino, compagno della donna, reo confesso e più volte denunciato per violenze. Mamma Cecilia, di origine peruviana, aveva 34 anni. Ora Alessandro vive con nonna Dina e zia Paulina Rosaria, che lo hanno accompagnato dal Papa proprio alla ricerca di un sorriso. Alla ricerca di speranza.

La famiglia di Emanuele, travolto da un’auto pirata 

Quella stessa speranza che stamani – accanto al piccolo Alessandro – ha cercato nell’abbraccio con Francesco anche la famiglia di Emanuele Iori, 42 anni, travolto da un’auto “pirata” in una strada di Albinea, sempre nella zona di Reggio Emilia, nelle prime ore dello scorso 21 ottobre. A condividere con il Papa dolore e voglia di vita sono venuti in Aula Paolo VI la moglie Cecilia Persona con i due figli, Francesca e Manuel, 10 e 20 anni. Ed esattamente 20 anni è l’età del guidatore – di ritorno da una discoteca e subito arrestato perché sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti – della vettura che ha travolto l’uomo.

Una icona in dono al Papa

La tovaglia del perdono

«Speriamo che gli abbracci con il Papa siano stati per Alessandro e per la famiglia di Emanuele un momento di pacificazione» ha confidato, con un filo di voce, Fernando Giuseppe Miele, curatore del progetto “La tovaglia del perdono per la Basilica Vaticana”, che stamani li ha accompagnati all’udienza generale. La “tovaglia del perdono” — che sarà esposta fino al 17 febbraio ai Musei vaticani — «è un richiamo simbolico anche alla mensa: per questo abbiamo deciso di sostenere i progetti dell’Elemosineria apostolica grazie a molte aziende del Reggiano, in piena collaborazione con la Caritas diocesana e il vescovo» ha spiegato Miele. In particolare la tovaglia, artisticamente cucita e ricamata, si richiama allo «storico perdono» concesso a Canossa esattamente 947 anni fa, il 28 gennaio 1077, da Papa Gregorio VII all’imperatore Enrico IV.

Un libro in memoria del beato Angelelli

Durante l’udienza, Anselmo Palini ha donato al Papa il libro scritto in memoria del beato Enrique Ángel Angelelli Carletti, vescovo di La Rioja, martire argentino ucciso nel 1976 ed elevato agli onori degli altari il 27 aprile 2019. Nell’appendice del volume è pubblicata l’omelia che, il 4 agosto 2006, Jorge Mario Bergoglio tenne in occasione del 30° anniversario della morte. L’allora arcivescovo di Buenos Aires aveva sottolineato quanto fosse intenso e semplice il dialogo tra il pastore e il suo popolo, un popolo che seppur perseguitato era in pieno cammino e sintonia con il suo vescovo. Un dialogo dove c’era “soltanto il Vangelo” come disse Bergoglio e come rammenta il sottotitolo del libro.

Il Papa in mezzo ad un gruppo di bambini

Giovani da Francia e Polonia

Nella memoria liturgica di san Giovanni Bosco molti i ragazzi presenti in Aula provenienti da diverse scuole di diversi Paesi. Particolarmente “rumorosi” e festanti si sono fatti notare i circa 140 giovani francesi della scuola lasalliana “La Rochefoucauld”, a Parigi, proprio vicino alla Torre Eiffel. L’incontro di questa mattina con il Pontefice ha costituito per la maggior parte di loro la meta finale del percorso di preparazione alla Cresima. Dalla Polonia, esattamente da Stargard, sono arrivati i 28 ragazzi che fanno parte della banda della scuola Młodzieżowym Ośrodku Socjoterapii. Al termine dell’udienza hanno eseguito alcuni brani. «Preparare e formare dei ragazzi perché possano essere un giorno cittadini maturi è il nostro obiettivo» ha detto il fondatore dell’Istituto, Myrosław Rybkowski, che insieme con alcuni sacerdoti e professori ha accompagnato il gruppo in un pellegrinaggio che, prima di arrivare a Roma, ha fatto tappa ad Assisi.

Inoltre, guidati dal generale Tommaso Gargallo e dal presidente Lorenzo Borghese, hanno partecipato stamane all’udienza generale circa 60 membri del Corpo militare dell’Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Fedeli presenti all’udienza generale in Aula Paolo VI