Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
“Leggete i segni dei tempi, raccogliete con coraggio nuove sfide per portare efficacemente la verità del Vangelo all’uomo contemporaneo e al mondo”. Questo l’incoraggiamento che Francesco consegna a tutti i membri della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia nata 625 anni fa. Fu un “evento epocale”, dice il Papa. Era l’11 gennaio del 1397, quando, su richiesta della Regina Santa Edwige e di suo marito Ladislao, e con la Bolla “Eximiae devotionis affectus” di Bonifacio IX, fu eretta la Facoltà di Teologia dell’allora Accademia di Cracovia, poi Università Jagellonica che oggi vive e continua la sua formazione, appunto, come Facoltà della Pontificia Università Giovanni Paolo II. 625 anni di storia, una lunga tradizione, osserva Francesco, di cui rendere grazie a Dio perchè segnata da conquiste scientifice e didattiche insieme alla “spiritualità creata dai suoi santi fondatori, professori e studenti”.
Non dimenticare la tradizione e creare futuro
Una storia “notevole”, “importante” e nello stesso tempo – scrive il Papa – “impegnativa” che non va dimenticata:
I tempi odierni richiedono a tutti noi di non dimenticare la tradizione, ma allo stesso tempo di guardare con speranza al futuro e di creare il futuro.
Francesco ricorda poi che “riflettere sul contenuto della Rivelazione utilizzando metodi di ricerca classici e contemporanei”, è nel motto e nella missione dell’ Università di Cracovia e questo “ministero del Pensiero”, come lo definì san Giovanni Paolo II, è necessario per unire gli ambienti universitari alla missione della Chiesa di diffondere il messaggio di Cristo nel mondo. Da qui l’appello a tutta la Facoltà a guardare al presente e con coraggio ad affrontare le nuove sfide per diffondere la verità del Vamgelo al mondo contemporaneo.
Studio e testimonianza : fondamentali nella formazione
Guardando all’attività didattiva e alla formazione, il Papa auspica che la Facoltà possa servirsi non solo di studio scientifico e di ricerca della verità, ma anche di “testimonianza sociale” di fede vissuta. “Acquisire la conoscenza si combini – auspica – con la promozione del rispetto di ogni uomo, per l’amor di Dio che lo ha creato, e con la cura della formazione dei cuori, aprendoli a ciò che è più importante, ciò che è durevole e non passa”.
Andate e fate discepoli!
Un pensiero particolare il Papa infine lo dedica ai giovani studenti, ai loro sogni e alle loro mete. Una università cattolica – sottolinea- dovrebbe insegnare a realizzarli “sulla base della verità, del bene e della bellezza” che hanno in Dio la loro fonte. “Il suo ministero del pensiero e di ricerca della verità – conclude – è necessario oggi alla Chiesa in Polonia e nel mondo. Portatelo avanti con un senso di responsabilità per essere fedeli alla vostra missione: andate e fate discepoli!”