Francesco riceve in Vaticano i partecipanti ad un incontro tra imprenditori dell’America Latina. A loro raccomanda di difendersi dalle “ombre del male”, quando il perseguire unicamente le logiche del guadagno porta a svilire e schiavizzare le persone. L’invito è a tessere reti, favorire l’aiuto reciproco, evitare i conflitti, consapevoli “che dietro ogni lavoratore c’è una famiglia, e l’intera società”
Antonella Palermo – Città del Vaticano
Francesco riceve i partecipanti all’Assemblea annuale del “Consejo Empresarial de América Latina” che si ritrovano a Roma per un confronto su temi sociali che vanno dal lavoro alle migrazioni, dal cambiamento climatico allo sviluppo umano integrale e li incoraggia a vivere appieno la cultura dell’incontro e ad essere “costruttori di reti”.
Difendersi dal profitto che distorce i rapporti tra le persone
Il Papa si compiace dei numerosi sforzi e dei sacrifici quotidiani che le imprese compiono per andare avanti in questo tempo strangolato da numerose crisi, loda l’opera di formazione dei lavoratori e l’impegno “per evitare conflitti e non giungere al dolore del licenziamento, consapevoli anche del fatto che dietro ogni lavoratore c’è una famiglia, e l’intera società”. E poi raccomanda di coltivare la cultura dell’incontro, cifra del suo magistero:
I valori di questa cultura sono quelli che ispirano il mondo imprenditoriale perché possa difendersi dalle ombre del male, che ci invadono quando il profitto a ogni costo distorce i nostri rapporti, al punto da svilire e schiavizzare le persone stesse. La cultura dell’incontro, al contrario, esprime la ricerca del bene comune, contribuendo così a dissipare quelle ombre.
Essere costruttori di reti aiutandosi gli uni gli altri
Guardando al Vangelo, invita a imitare i discepoli di Gesù. La metafora delle reti e dei pescatori, così come della bussola, è eloquente e il Papa esorta a farla propria nel quotidiano per un rinnovamento interiore. Poi ricorda che “abbiamo anche un’ancora: la speranza. E quindi possiamo uscire a navigare, fiduciosi che è Dio a guidarci e ad accompagnarci nel cammino”.
Così anche voi, per poter affrontare il mare del mondo e le tempeste che si presentano, conseguendo il fine che si persegue, dovete essere uniti, creando reti, aiutandovi gli uni gli altri. Il servizio che realizzate non è astratto, ma a ogni persona e a ogni popolo, è un servizio a ogni persona, un servizio a ogni popolo, e per questo è necessario agire insieme, senza passare sopra nessuno e senza lasciare nessuno indietro. Una sfida abbastanza complessa.