Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Il 25 maggio è la Giornata internazionale dei bambini scomparsi, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1983 in ricordo del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio del 1979. Una ricorrenza voluta per sensibilizzare un fenomeno che riguarda ogni nazione e tutti i continenti. I numeri sono ovviamente diversi, ma al centro permane il dramma di chi scompare in tenera età. Rapimenti, sparizioni di minori non accompagnati, silenzi ed omertà da un lato, la centralità di una collaborazione transnazionale, di una tempestività nell’intervento e della prevenzione dall’altro. Temi ricorrenti, ma sui quali c’è ancora molto da lavorare come emerge dall’incontro organizzato quest’oggi da Telefono Azzurro, onlus nata a Bologna nel 1987 per difendere i diritti dell’infanzia e riconosciuta due anni dopo dalle Nazioni Unite.
Un fenomeno che nasconde realtà diverse
“Sottrazione, tratta, fughe sono alcune delle realtà comprese nel fenomeno della scomparsa. Esso è fatto di realtà grigie, di minori non accompagnati, di drammi dell’infanzia troppo spesso non ascoltati”. Ha inaugurato così i lavori Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e membro della Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori. “Per comprendere il fenomeno, occorre studiare ed analizzare bene i dati che ci vengono forniti a livello nazionale e comunitario, in particolare dalle Forze dell’ordine”, ha sottolineato Caffo. Quindi la parola è passata a Silvana Riccio, Commissario straordinario del Governo italiano per le persone scomparse. “Nel corso del 2020 sono scomparsi oltre 7mila minori solo in Italia, un dato più basso rispetto alla media europea anche se – ha affermato Riccio – non esistono dati ufficiali. Oltre il 75% di questi bambini è stato ritrovato. Un bacino dove rientrano anche i minori stranieri, in larga parte non accompagnati. Occorre capire subito ed insieme come agire per ritrovare quel 25% di minori scomparsi, introducendo anche il tema della prevenzione che è centrale per il futuro”.
Oggi si deve riaffermare un impegno unitario
Il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha ringraziato tutti coloro che “ogni giorno, ogni ora come il Telefono Azzurro lavorano e si impegnano per tutelare i minori, per denunciare e combattere il fenomeno della loro scomparsa”. Quella di oggi è “una giornata importante per riaffermare da un lato l’impegno di tutte le Istituzioni per i bambini, dall’altro la necessità di agire, con decisione per debellare la parola ‘silenzio’, per sconfiggere il nascondimento. Più volte Telefono Azzurro ci ha sollecitato a rimuovere questo e ciò accade se nella società costruiremo spazi fattivi dove i bambini, gli adolescenti avranno un volto, un riconoscimento nel contribuire alla voce del Paese stesso. Per l’Italia – aggiunge – non può che essere prioritario riconoscere l’importanza della centralità dei minori, occorre strutturare reti, spazi, processi educativi del protagonismo di tutte le bambine ed i bambini, compresi naturalmente quelli stranieri”. Il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha sottolineato come “il fenomeno dei minori scomparsi impegna costantemente donne ed uomini della Farnesina. Tutta la nostra rete diplomatica e consolare assiste chi vive questo dramma. Vicende complesse, che talvolta – sottolinea – richiedono negoziati lunghi e difficili. Altro tema è quello dei minori contesi e come assistere un genitore che ha il proprio figlio trattenuto all’estero senza il proprio consenso. Agire con il massimo impegno – ha concluso Di Maio – è fondamentale per combattere un fenomeno che segna spesso anche il futuro delle vittime”.
La ferita di un’intera società
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ricordato come il dramma di un minore scomparso riguarda oltre al soggetto in questione anche la sua famiglia. “Un’esperienza questa che segna la vita familiare in modo drammatico, doloroso. Il nostro impegno è dunque rivolto ai minori ed alle loro famiglie”, ha affermato il ministro, ricordando come “il 97% dei minori italiani scomparso negli ultimi anni sia stato ritrovato, mentre la percentuale scende sotto ai 50 punti in riferimento ai minori stranieri”. Negli ultimi cinque anni i numeri sono in decrescita rispetto al periodo immediatamente precedente, “un segnale questo – prosegue il capo del Viminale – molto incoraggiante specie per quanto riguarda l’impegno a livello di prevenzione e di monitoraggio, dove la tempestività delle indagini resta un fattore cruciale”. Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, ha messo in evidenza il ruolo chiave delle prefetture per quanto riguarda il fenomeno della scomparsa dei minori. “Quando si deve trovare una persona scomparsa, si attiva un mondo complesso, fatto di relazioni e dove è centrale la capacità di attivarsi rapidamente”. Nella sola città di Roma sono “almeno 300 i minori scomparsi ogni anno”, di cui “la componente principale è straniera. Persone che arrivano in Italia e spesso finiscono nell’ombra. Quando una persona scompare, la lacerazione riguarda l’intera società, non solo la sua famiglia. L’Italia, un Paese demograficamente sempre più vecchio, non può permettersi di perdere di vista i suoi cittadini più giovani e ringrazio – conclude Piantedosi – chi come Telefono Azzurro si impegna per difendere i minori”.
Gli appelli del Papa
Lo scorso 7 febbraio, dopo la recita dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero ai minori migranti non accompagnati:
“Desidero rivolgere un appello in favore dei minori migranti non accompagnati. Sono tanti! Purtroppo, tra coloro che per vari motivi sono costretti a lasciare la propria patria, ci sono sempre decine di bambini e ragazzi soli, senza la famiglia ed esposti a molti pericoli. In questi giorni, mi è stata segnalata la drammatica situazione di quelli che si trovano sulla cosiddetta “rotta balcanica”. Ma ce ne sono in tutte le “rotte”. Facciamo in modo che a queste creature fragili e indifese non manchino la doverosa cura e canali umanitari preferenziali”.
Un altro appello è stato lanciato dal Papa all’udienza generale di mercoledì 25 maggio 2016:
“Oggi ricorre la Giornata internazionale per i bambini scomparsi. È un dovere di tutti proteggere i bambini, soprattutto quelli esposti ad elevato rischio di sfruttamento, tratta e condotte devianti. Auspico che le Autorità civili e religiose possano scuotere e sensibilizzare le coscienze, per evitare l’indifferenza di fronte al disagio di bambini soli, sfruttati e allontanati dalle loro famiglie e dal loro contesto sociale, bambini che non possono crescere serenamente e guardare con speranza al futuro. Invito tutti alla preghiera affinché ciascuno di essi sia restituito all’affetto dei propri cari”.
Il numero unico europeo per i minori scomparsi
Diversi relatori, tra cui il ministro dell’Interno Lamorgese, hanno evidenziato l’importanza del numero 116000, il numerico unico europeo per i minori scomparsi. Il 116000 è un servizio gratuito di segnalazione dei casi di scomparsa di bambini e adolescenti minorenni, riferiti al territorio nazionale, gestito in Italia dal ministero dell’Interno tramite l’associazione Telefono Azzurro. Gli operatori del servizio, attivo 24 ore su 24, raccolgono le segnalazioni e inviano i dati alle Forze di Polizia competenti per territorio. Si può chiamare anche per segnalare il ritrovamento o l’avvistamento di un ragazzo scomparso.