di Giovanni Angelo Becciu *
Depositato il documento di oltre 700 pagine con il quale il Tribunale dà ragione della decisione del dicembre 2023: per gli imputati giusto processo con tutte le garanzie. L’enorme …
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di Giovanni Angelo Becciu *
Depositato il documento di oltre 700 pagine con il quale il Tribunale dà ragione della decisione del dicembre 2023: per gli imputati giusto processo con tutte le garanzie. L’enorme …
Sono costretto, con rammarico, a non commentare il tono vagamente moralista da parte di Tornielli, che deplora il fatto di non essersi comportati da «buoni padri di famiglia» e arriva a scrivere che «diversificare gli investimenti, considerare il rischio, stare alla larga dai favoritismi e soprattutto evitare di trasformare i soldi che si maneggiano in uno strumento di potere personale sono insegnamenti da trarre dalla vicenda di Sloane Avenue». Non commento perché voglio pensare che Tornielli scriva solo in maniera generica, non riferendosi al sottoscritto o a imputati particolari. E, soprattutto, vorrei sperare che l’esito di un processo penale non dipenda dagli atteggiamenti o dalle diverse sensibilità sugli obiettivi di fare del bene.
Qui si fanno processi alle intenzioni. Siamo di fronte a un processo penale, non di fronte a un processo finalizzato a impartire insegnamenti. Ora è del tutto evidente che un articolo come quello di Tornielli considera me e tutti gli imputati già condannati in via definitiva. Non si scrive mai che il processo è in primo grado, che tutti gli imputati hanno diritto all’appello e che dunque siamo tutti, non solo io, presunti innocenti.
Un presunto innocente – mi sia permesso di scrivere per quanto mi riguarda – condannato per peculato anche se non ha ricevuto alcun vantaggio finanziario: né per sé né per i suoi familiari, come ha acclarato la stessa sentenza. La quale sottolinea che la mia difesa, anche fuori dall’aula, ha sempre rivendicato l’accertata assenza del benché minimo vantaggio economico personale.
Un presunto innocente – aggiungo – che è stato coinvolto nello sforzo di aiutare la Santa Sede a uscire dalle sacche di un deficit che sembra non avere fine, e sono certo che non è stato solo a causa dell’investimento di Sloane Avenue, il quale era potenzialmente un ottimo investimento.
Un presunto innocente – infine – che ha perso tutto non in nome dei fatti, ma di una percezione ideologica dei fatti. Vorrei che vi fosse l’onestà intellettuale di riconoscere che questa presunzione non vi è mai stata. Sin dalla prima conversazione con il Papa sull’argomento sono stato considerato colpevole e additato sui giornali come corrotto e persino insultato. Sembra che la volontà politica sia solo di chiudere la narrazione sul processo cercando di non danneggiare la Santa Sede o il Papa. Peccato però che su questo altare debba essere sacrificata la verità. Ma la verità, secondo un detto attribuito a sant’Agostino, è come un leone e si difenderà da sola.
* Cardinale diacono di San Lino
Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi