L’Osservatore Romano
Il cardinale francese Eugène Tisserant (1884-1972), per oltre trent’anni in Vaticano, alla guida in particolare della Congregazione per la Chiesa Orientale dal 1936 al 1959, è stato riconosciuto a titolo postumo come “giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, insieme a due connazionali, monsignor André Bouquin, rettore della chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, e il diplomatico François de Vial, in servizio nella capitale italiana negli anni Quaranta.
Originario della Lorena, Eugène Tisserant è ordinato sacerdote nel 1907, dopo un anno trascorso alla Scuola biblica di Gerusalemme. Si trasferisce a Roma nel 1930, chiamato da Pio XI, che gli affida un posto alla Biblioteca Apostolica Vaticana, prima di essere nominato cardinale e diventare segretario dell’allora Congregazione per la Chiesa Orientale. Quando scoppia la Seconda guerra mondiale nel 1939, il porporato francese si impegna dal Vaticano per aiutare i cittadini di fede ebraica a sfuggire alle persecuzioni.
“Il cardinale Tisserant ha aiutato diverse persone nascondendole, impiegandole nella Biblioteca Apostolica Vaticana o facilitando l’ottenimento dei visti”, spiega il suo biografo, lo storico Etienne Fouilloux. In particolare, dopo il licenziamento di Guido Mendes dal suo incarico di direttore di un ospedale ebraico a Roma a causa delle leggi razziali, Tisserant gli conferisce una medaglia d’onore del dicastero da lui guidato, in chiara sfida al governo fascista. Inoltre, il cardinale aiuta un rabbino e diversi accademici ad ottenere un visto per il Brasile o gli Stati Uniti.
L’Istituto Yad Vashem rende omaggio a Tisserant anche per aver salvato Cesare Verona, venditore di macchine per scrivere del nord Italia, nascosto con la moglie, i figli e un’altra famiglia ebrea nella sua residenza privata. Per aiutare gli ebrei di Roma, il cardinale potè contare su monsignor André Bouquin che, in quanto rettore di San Luigi dei Francesi, è responsabile di un convento nei pressi della chiesa. Grazie all’intervento del sacerdote e di Tisserant, viene così salvato Miron Lerner, un giovane ebreo nato nel 1927 a Parigi da immigrati di Odessa e rimasto orfano nel 1937. Lerner è anche ospitato da François de Vial al suo domicilio, quest’ultimo essendo l’unico membro dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede a poter circolare liberamente per le strade di Roma.