I Musei Vaticani ai tempi del Covid: lavoro di squadra e web

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Paolo Ondarza – Città del Vaticano

“Adattarsi alla realtà e girarla al meglio. Fare squadra”. Questo il suggerimento che la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta ha dato, questa mattina nel corso della sua lectio magistralis dal titolo “I Musei Vaticani in epoca di pandemia”, ai partecipanti alla seconda edizione del Master in Management del Patrimonio Culturale (MAPAC) dell’Università di Siena.

Insieme

“Noi abbiamo fatto squadra con i musei italiani e internazionali. Ci siamo messi insieme per confrontarci e consigliarci in un momento così complesso”. Non è stato facile. Nel 2019 le gallerie pontificie avevano registrato 7 milioni di visitatori, poi c’è stato il lockdown con la prima chiusura il 10 marzo 2020, la riapertura il 1° giugno successivo e altri due stop dal 6 novembre 2020 al 1° febbraio 2021 e dal 28 febbraio al 2 maggio seguenti.

Tour virtuali e catalogo online

I Musei Vaticani però sono stati resilienti in un anno e mezzo complicatissimo: “Avevamo il web e i social network già molto ben sviluppati. Abbiamo lavorato con i progetti scientifici e di ricerca, convegni pubblicazioni e mostre online. La presenza sulla rete è stata intensificata anche attraverso tour virtuali e l’offerta online del catalogo delle opere”. I followers del canale Instagram sono in aumento anche grazie al coinvolgimento di influencer che hanno avvicinato il pubblico più giovane ai Musei del Papa.

Restauri e mostre

“Anche i restauri non si sono fermati”, ha proseguito Barbara Jatta citando in particolare la Pigna Belvedere e il Salone di Costantino con la nuova attribuzione a Raffaello delle figure della Comitas e della Iustitia. “Se prima del Covid i visitatori erano al 60% stranieri, il trend ora si è invertito”. Dal 2020 ad oggi inoltre la pandemia ha significativamente ridotto il numero delle mostre: la prima ha riguardato gli arazzi di Raffaello esposti per una settimana in Cappella Sistina nel febbraio 2020, a 10 giorni dall’inizio dell’emergenza. L’ultima, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, si è svolta pochi mesi fa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo di Raffaello e Fra Bartolomeo.

Custodire bellezza e fede

Ripercorrendo la storia e la multiforme realtà dei Musei Vaticani, al plurale “perché comprendono diverse collezioni”, Jatta si è detta grata a Papa Francesco per il compito “complesso e meraviglioso” che da sei anni l’ha chiamata a svolgere: “Fa parte della missione dei Musei Vaticani far conoscere, preservare e comprendere quello straordinario lascito di cultura, bellezza e fede che i pontefici hanno raccolto e custodito per secoli”.  Il Master MAPAC dell’Università di Siena inaugurato dall’odierna lectio magistralis,  è mirato a formare operatori del settore culturale particolarmente competenti negli aspetti aziendali e giuridici correlati alla gestione del patrimonio culturale.