Michele Raviart – Città del Vaticano
Nessuno oggi dubita che i principi che regolano l’economia mondiale vadano rinnovati. Pandemia, guerra in Ucraina e le conseguenti crisi energetiche e alimentari che stiamo vivendo a livello globale lo testimoniano. L’idea che ebbe Papa Francesco nel 2019, in un colloquio con l’economista Luigino Bruni, fu quella di puntare sul talento, l’entusiasmo e la creatività dei giovani, per avviare un processo che futuro potrà portare alcune delle menti più promettenti provenienti dal mondo dell’impresa e della ricerca economica a poter elaborare nuovi princìpi per un mondo più attento verso i poveri, il bene comune e la cura del Creato.
L’esigenza di un rinnovamento radicale
È l’iniziativa “Economy of Francesco”, il cui primo incontro in presenza, originariamente previsto per il febbraio del 2020 e poi rimandato a causa della pandemia e preceduto da tre anni di seminari online, si svolgerà il prossimo 22 e 24 settembre ad Assisi, la città designata ad essere una sorta di “capitale” per questa nuova economia. Qui San Francesco si spogliò dei suoi averi per essere tutto di Dio e dei poveri. Una scelta, ha spiegato monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, vescovo di Foligno e presidente del Comitato organizzatore di Economy of Francesco, non era un “no” all’economia, ma piuttosto un’esigenza di rinnovamento. “Economy of Francesco”, ha sottolineato il presule, “ha come stella polare il Santo di Assisi nella radicalità evangelica che lo portò a farsi povero e servo dei poveri e a cantare le lodi di Dio per frate sole e sora luna, ispirando ante-litteram una ecologia integrale”.
Respirare i luoghi di San Francesco
I ragazzi partecipanti saranno circa un migliaio, che si confronteranno e discuteranno – soprattutto nella seconda giornata, quella del 23 settembre – in 12 villaggi tematici ispirati alle questioni poste dalle encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti”, che fanno, come tutto il pensiero sociale della Chiesa, da bussola valoriale all’intera iniziativa. Gli argomenti sono stati scelti unendo concetti provenienti dal mondo economico a quelli più legati al sociale, come “Energia e povertà”, “Finanza e umanità” e “Agricoltura e Giustizia”, “Management e Dono”. I villaggi, poi, si troveranno proprio nei luoghi francescani di Assisi, come la Porziuncola, il Santuario della Spogliazione e la stessa Basilica di Francesco.
Impresa, ricerca e changemakers
I protagonisti di “Economy of Francesco” provengono da tutto il mondo – quasi la metà dall’Europa, il 31% dal Sud America, il 10 e l’8% dall’Africa – e sono stati scelti come esponenti di tre categorie: le imprese (giovani manager, imprenditori, startuppers), la ricerca (studenti di master o dottorati in economia o materie affini) e quelli che sono stati definiti “changemakers”, che cercano di cambiare il mondo delle loro comunità con iniziative innovative al servizio del bene comune e di un’economia più giusta.
Smerilli: in dovere di accompagnare questi processi
“Quando così tanti giovani si mettono all’opera per dare corpo ai sogni e sperimentare la profezia di un’economia che non lascia nessuno indietro, e che sa vivere in armonia con le persone e con la terra, tutta la Chiesa deve gioire e deve sentirsi in dovere di informarsi, seguire e accompagnare questo processo, evitando la tentazione di voler inscatolare i giovani e i loro progetti in strutture preesistenti”, ha spiegato suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, che è parte integrante dell’iniziativa.
Il 24 la firma del “patto” con il Papa
La tre giorni di Assisi culminerà il 24 settembre con l’arrivo di Papa Francesco. Al Pontefice sarà presentato un “patto” che lui e i giovani firmeranno insieme, in maniera “personale e collettiva”, ha spiegato la giornalista dello staff di Economy of Francesco Lourdes Hércules “per impegnarsi in questo cammino verso un’economia con l’anima e che non lasci indietro nessuno”. L’auspicio è che Economy of Franceso sia parte di un processo più ampio che possa portare questi ragazzi a confrontare le loro proposte con realtà importanti dell’economia, della finanza e dell’energia, con il sogno, ha concluso monsignor Sorrentino, che ad Assisi,” i cosiddetti “grandi della terra” possano venire ad incontrarsi con i giovani del Patto, per ispirarsi alla profezia di Francesco e lascarsi interrogare dalla loro passione giovanile”.