I cambiamenti climatici penalizzano l’agricoltura. Raccolti ridotti in Cina e India

Vatican News

Confagricoltura lancia l’allarme riguardo le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola e per mitigarli chiede maggiori investimenti da parte dell’Unione europea. Intanto la siccità riduce la produzione di olio in Spagna, di riso in India e di frumento in Cina. Il presidente Giansanti: bisogna puntare sui nuovi strumenti che aiutino gli agricoltori ad utilizzare meglio le risorse naturali

Marco Guerra – Città del Vaticano

Gli eventi climatici di eccezionale portata – che vedono alternarsi lunghi periodi di siccità, ondate di calore e violente piogge che provocano inondazioni e distruggono i raccolti – penalizzano l’agricoltura in molte regioni del mondo. Il clima estremo sta infatti decimando i raccolti in tutti i continenti e a questo si aggiunge il mancato rinnovo dell’Accordo sull’esportazione del grano dalle zone occupate dell’Ucraina, un mix di fattori che rischia di creare nuove “crisi del pane” nei Paesi più poveri del mondo.

L’appello per la revisione del bilancio Ue

Già alla fine del 2021 l’Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, in un rapporto aveva previsto un crollo vertiginoso nella produzione di alimenti di base in Africa entro il 2050, in caso di ulteriore innalzamento delle temperature a causa del cambiamento climatico con il conseguente “impatto catastrofico sulla povertà e sulla disponibilità di cibo”. Ora, a lanciare l’allarme dall’Italia è Confagricoltura che per fermare questa pericolosa tendenza chiede all’Unione europea una revisione del bilancio pluriennale della Ue fino al 2027. “La Commissione non ha inserito un aumento delle risorse finanziarie all’agricoltura – si legge in una nota di Confagricoltura diffusa in questi giorni – una scelta incomprensibile, in quanto contraria alle esigenze economiche e sociali poste dalla situazione in atto”. L’Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole esorta quindi ad adottare una visione lungimirante e scelte coraggiose da parte delle autorità pubbliche. “Condizioni che – prosegue la nota – al momento mancano a livello europeo. Un anno fa, negli Stati Uniti, il presidente Biden ha firmato il Piano per la riduzione dell’inflazione con il quale sono stati assegnati circa 20 miliardi di dollari per migliorare l’efficienza energetica dell’agricoltura e ridurre la pressione sulle risorse naturali”.

Raccolti ridotti in Cina e India

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con Radio Vaticana-Vatican News si sofferma sui raccolti che quest’anno sono maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici: “L’agricoltura è in grande sofferenza, in Spagna si produrrà meno della metà dell’olio previsto ad inizio anno dagli agricoltori spagnoli; in India c’è un crollo della produzione del riso e nel nord della Cina  – maggiore produttore di frumento – hanno ridotto la previsione del raccolto. Tutto questo ha ripercussioni sui prezzi e sulle disponibilità dei prodotti, e diventa così difficile anche pianificare per l’anno successivo”. I monsoni anomali hanno inoltre causato il crollo della produzione indiana di pomodori, il cui prezzo è salito addirittura del 450% nel giro di un anno e che risultano praticamente introvabili.

Ascolta l’intervista a Massimiliano Giansanti

Nuove soluzioni per un agricoltura sostenibile

Giansanti chiede agli Stati di lavorare per aumentare la capacità produttiva e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, tutelando le risorse naturali. “Questo si può fare solo con un approccio globale e multilaterale delle politiche agricole – sottolinea il presidente di Confagricoltura – perché il blocco dell’export di alcuni prodotti ha solo effetti disastrosi sulle popolazioni più povere”. Il monito di Giansanti contro le politiche protezionistiche viene lanciato perché “chi ha il prodotto determina il mercato” e questo “crea squilibri e instabilità oltre ad un rischio enorme per i cittadini”. La revisione del bilancio Ue serve proprio ad affrontare queste sfide enormi per “accompagnare l’agricoltura nei suoi processi di ristrutturazione”. Giansanti porta quindi alcuni esempi virtuosi di soluzioni per un’agricoltura più sostenibile, come le nuove stalle che abbattono le temperature garantendo miglior benessere per gli animali o i nuovi strumenti per l’irrigazione che in base a sensori e dati satellitari consentono il rilascio di acqua solo quando le piante ne hanno realmente bisogno, “questi processi di produzioni vanno accompagnati e messi a disposizione di tutti gli agricoltori”.