Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 12.30. In sommario oggi: al Sinodo presentata la “Lettera al Popolo di Dio”. Il Papa: la Chiesa ha bisogno di ascoltare tutti. Francesco all’udienza generale: non si può predicare un Vangelo in astratto, va sempre inculturato. Poi l’appello per la pace nel mondo. I 40 anni del CTV: al servizio del Papa, con lo sguardo al futuro.
HEBDÓMADA PAPAE”
NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE
Die duodetricésimo mensis Octóbris anno bismillésimo vicésimo tértio
(TÍTULI)
“Epístulam ad Dei Pópulum” éxhibet Sýnodus. Póntifex ait: opus est ut Ecclésia omnes áudiant.
In Audiéntia Generáli Francíscus asséverat: Evangélium ex mera cogitatióne tradi non potest; peculiáris gentis cultus est considerándus. De pace ínsuper in terrárum orbe obtinénda rursus sermo.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latínos dicit Catharína Agorelius.
(NOTÍTIAE)
Sýnodi séssio in Áula Páuli sexti coadunáta “Epístulam ad Dei Pópulum” evulgávit. Francíscus suum per sermónem inter ália de clericalísmi quaestióne palam disséruit, qui pópulum gravat; feminárum quoque facta est méntio, “quae Ecclésiae facultátes detégere valent”. Refert Alexánder De Carolis.
Terrárum orbis, in quo versámur quemque amáre et cólere debémus ipsíus quoque in discordántibus rebus, requírit ut coniúnctae vires ómnibus ex pártibus próprii offícii augeántur. Ad hunc finem pervénit “Epístula ad Dei Pópulum”, quam die vicésimo sexto mensis Octóbris Sýnodi, in Urbe Vaticána operántis, partícipes edidérunt. Ex occasióne, synodálem sessiónem allóquens in Áula Páuli sexti Póntifex admónuit de Ecclésiae necessitátibus quae – áddidit – arto vínculo obstríngitur “omnes audiéndi” et ipsa feminínum vultum prae se fert, sicut mulíerum quae “plebéio sermóne” líberis fidem transmíttunt. Clericalísmi quoque immoderáta imbrobávit Francíscus, qui dictus est “flagrum” quod “sanctum Dei pópulum pessúmdat”.
Sanctórum Cyrílli et Methódii testificátio praecípuum obtínuit locum Pontíficis catechésis in Audiéntia Generáli die vicésimo quinto mensis Octóbris, quae ad finem est addúcta per veheméntem cohortatiónem ad pacem adipiscéndam in Médio Oriénte, Ucraína aliísque contentiónis locis. Lóquitur Mónia Parente.
Per novam catechésim apostólico stúdio dicátam, sanctórum Cyrílli et Methódii testificatiónem exhíbuit Póntifex, tres partes exstóllens unitátis, inculturatiónis libertatísque, quas ostendérunt “Slavórum apóstoli”, qui Evangélium nuntiárunt loquélam adhibéntes illárum géntium ad quas missi erant. “Fides locórum cultum indúere debet et cultúra est evangelizánda, semper”, quod palam dixit Francíscus, qui deínceps audiéntiam ad finem addúxit íterum ad pacem cohórtans ex váriis in orbe terrárum locis contentiónibus, potíssimum bello ob óculos hábito inter Ísrael et Palaestína exórto, póstulans étiam ut óbsides liberaréntur et intróitus Gazae reserarétur. Memorávit ínsuper Póntifex constitútum diem Véneris vicésimum séptimum mensis Octóbris in Sancti Petri Basílica de pace in mundo deprecánda.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Die vicésimo áltero mensis praetériti Octóbris, Sedes Televisífica Vaticana, nunc Vatican Media ánglice appelláta, quadragésimum annum recóluit, quae ad sancti Ioánnis Páuli secúndi voluntátem cóndita est. “Próxima státio – explicávit praesens diréctor Stéphanus D’Agostini – erit Iubilǽum anni bismillésimi vicésimi quinti, sub novórum artis instrumentórum effusionísque facíei lúmine”.
Satis est dictum, ad próximam hebdómadam vos invitámus.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
28 ottobre 2023
(TITOLI)
Al Sinodo presentata la “Lettera al Popolo di Dio”. Il Papa: la Chiesa ha bisogno di ascoltare tutti.
Francesco all’udienza generale: non si può predicare un Vangelo in astratto, va sempre inculturato. Poi appelli per la pace nel mondo
I 40 anni del CTV: al servizio del Papa, con lo sguardo al futuro.
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Katarina Agorelius e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
Nel pomeriggio del 26 ottobre scorso, l’assemblea del Sinodo riunita in Aula Paolo VI ha diffuso una “Lettera al popolo di Dio”. Francesco ha rivolto un discorso mettendo tra l’altro in risalto il problema del clericalismo che opprime la gente e parlando delle donne “che sanno scoprire le risorse della Chiesa”. Il servizio di Alessandro De Carolis.
Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. È la conclusione cui approda la “Lettera al Popolo di Dio”, resa nota il 26 ottobre scorso dai partecipanti al Sinodo in corso in Vaticano. Nell’occasione, rivolgendosi all’assemblea sinodale in Aula Paolo VI, il Papa ha richiamato l’attenzione sulle esigenze della Chiesa che, ha detto, ha un grande bisogno di “ascoltare tutti” e ha il volto femminile, come quello delle donne che trasmettono “in dialetto” la fede ai loro figli. Francesco ha anche criticato gli eccessi del clericalismo, definito “una frusta” che “rovina il santo popolo di Dio”.
La testimonianza dei santi Cirillo e Metodio è stata al centro della catechesi del Pontefice all’udienza generale del 25 ottobre, conclusa da un nuovo forte appello per la pace in Medio Oriente, Ucraina e altri luoghi di conflitto. Ce ne parla Monia Parente.
Con una nuova catechesi dedicata al tema dello zelo apostolico, il Papa ha presentato la testimonianza dei santi Cirillo e Metodio, sottolineando i tre aspetti di unità, inculturazione e libertà mostrati dai due “apostoli degli Slavi”, che annunciarono il Vangelo nella lingua parlata dai popoli cui erano stati inviati. “La fede va inculturata e la cultura va evangelizzata, sempre”, ha sottolineato Francesco, che ha poi concluso l’udienza con un ennesimo appello alla pace per le varie guerre nel mondo, specie per quella scoppiata in Israele e Palestina, chiedendo ancora il rilascio degli ostaggi e l’ingresso degli aiuti a Gaza. Il Papa ha quindi ricordato l’appuntamento di venerdì 27 ottobre pomeriggio nella Basilica di San Pietro con la Preghiera per la pace nel mondo.
(NOTIZIE)
Il 22 ottobre scorso il Centro Televisivo Vaticano, oggi Vatican Media, ha festeggiato 40 anni essendo stato fondato nel 1983 per volontà di san Giovanni Paolo II. “Prossima tappa – ha spiegato detto l’attuale direttore Stefano D’Agostini – sarà il Giubileo del 2025, alla luce delle nuove tecnologie di produzione e delle nuove piattaforme di diffusione”.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.