Hebdomada Papae: il Gr in latino del 23 ottobre

Vatican News

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

die vicesimo tertio octobris anno bis millesimo vicesimo primo

23 ottobre 2021

Terrae primóribus Póntifex: in nómine Dei, mortis ratiónes commutáte.

Cathólica institúta públicae salútis provehéndae Francíscus cohortátur, ne lucri propósitis inserviátur.

Die duodécimo mensis Novémbris Assisii Póntifex convéniet páuperes.

Felícem exóptat diem Alexánder De Carolis ómnibus haec verba, lingua Latína proláta, audiéntibus.

(SERVIZI)

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In televisífico quódam núntio particípibus quarti occúrsus mundiális Mótuum Populárium die sexto décimo superióris mensis Octóbris trádito, terrae primóres ácriter Francíscus cohortátus est, ut operéntur iustióri, solidarióri ac fraternióri terrárum orbi obtinéndo. De plura complecténte fervidóque sermóne ágitur, quo certa quaedam postulávit proposuítque Summus Póntifex. Narrat Amadǽus Lomonaco:

Natiónum páuperum débitórum obliterátio, armórum reiéctio, finis aggressiónum poenarúmque, licentiárum ex iure liberátio ut omnes ad vaccína accédere possint. Duo ínsuper quaedam statim faciénda, vidélicet salárium mínimum et óperis diéi imminútio. Has per cohortatiónes «in nómine Dei significátas», occasiónem nactus est Summus Póntifex quarti occúrsus mundiális Mótuum Populárium, ut qui in terrárum orbe públicam rem minístrant conciténtur «ad mortis ratiónes» commutándas. Futúrum non est – argumentátur Póntifex –  id quod «seiunctióni et inaequalitáti, eiectióni vel neglegéntiae nítitur», itémque «privilégii cúltui». Datur e contra si solidarietátis ac subsidiarietátis in bonis nitátur, et «vox géntium longinquárum audiátur».  

Die lunae praetérito, in Civitáte Vaticána Francíscus legatiónem admísit Operis Fundáti Campi Biomédici, arguméntum explánans christiánae mentis quae ad morbum áttinet et curam. De vaccínis confirmávit: remédia digne sunt distribuénda, non tamquam pia eleemósyna”. Refert Catharína Agorelius:

Humána persóna in aegrótis curándis príncipem locum obtinére debet, ad testándum nullam vitam esse indígnam quae vivatur ac potíssimum ante lucra ponéndas esse necessitátes illíus qui sanitátem amísit. Haec cum particípibus Operis Fundáti Campi Biomédici disséruit Francíscus Póntifex. Amor – áddidit – praestántius est iudícium illis qui in pública salúte operántur, qui éfficit ut medicína  in “artem” quandam convertátur quae «cognitiónem et compassiónem coniúngit, negotiótum perítiam ac pietátem, habilitátem et empátheiam». Ante «lucrum consequéndum» – iteravit Francíscus – aegrotórum necessitátes adsunt.

(NEWS)

Ampléxus, precátio, aliquid témporis páuperes audiéndi. Haec príncipem locum óbtinent die duodécimo mensis Novémbris, cum Póntifex Assísii círciter quingéntos hómines convéniet ex univérsa Európa. Privátus erit occúrsus ad Diem mundiálem páuperum parándum ipsúmque die quartodécimo mensis Novémbris agéndum.

Haec háctenus. Grátias vobis reférimus audiéntibus. Próxima hebdómada rursus adérimus.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

23 ottobre 2021

Il Papa ai potenti della terra: in nome di Dio, cambiate un sistema di morte

L’invito di Francesco alla sanità cattolica perché non insegua la logica del profitto

12 novembre il Pontefice incontrerà i poveri ad Assisi

Un cordiale buongiorno a tutti voi in ascolto da Alessandro De Carolis e bentrovati per questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

In un videomessaggio rivolto ai partecipanti al IV incontro mondiale dei movimenti popolari, il 16 ottobre scorso, Francesco ha lanciato un forte appello ai potenti del pianeta perché lavorino per un mondo più giusto, solidale e fraterno. Un discorso articolato e intenso nel quale il Papa ha avanzato richieste e proposte concrete. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La cancellazione del debito dei Paesi poveri, il bando delle armi, la fine delle aggressioni e delle sanzioni, la liberalizzazione dei brevetti perché tutti abbiano accesso al vaccino. E poi due proposte da attuare nell’immediato: il salario minimo e la riduzione della giornata lavorativa. Dietro questi appelli, espressi “in nome di Dio”, il Papa ha voluto cogliere l’occasione del quarto Incontro mondiale dei Movimenti popolari per spronare chi governa la cosa pubblica nel mondo a cambiare “un sistema di morte”. Non è futuro, ha detto, quello basato “sull’esclusione e la disuguaglianza, sullo scarto o sull’indifferenza”, sulla “cultura del privilegio”. Lo è invece se costruito sui valori della solidarietà e della sussidiarietà, ascoltando “la voce delle periferie”.

Lunedì scorso in Vaticano, Francesco ha ricevuto una delegazione della Fondazione Campus Bio-Medico, affrontando il tema della visione cristiana della malattia e della cura. Sui vaccini ha ribadito: “I rimedi vanno distribuiti con dignità, non come elemosine pietose”. Ce ne parla Katarina Agorelius:

Imperniare sulla centralità della persona umana l’offerta delle cure ai malati, per testimoniare che nessuna vita è indegna di essere vissuta e soprattutto che prima dei guadagni vengono le necessità di chi ha perso la salute. Il Papa è tornato ad affrontare questi aspetti coi membri della Fondazione Campus Bio-Medico. L’amore, ha affermato, è il più importante criterio per chiunque operi nell’ambito sanitario, quello che permette alla medicina di trasformarsi in un’“arte” che “coniuga conoscenza e compassione, professionalità e pietà, competenza ed empatia”. Prima delle “opportunità di guadagno – ha ripetuto Francesco – ci sono le necessità degli ammalati”.

(NEWS)

Un abbraccio, una preghiera, un momento di ascolto con i poveri. Sarà questo che caratterizzerà il 12 novembre prossimo l’incontro del Papa ad Assisi con circa 500 persone di tutta Europa. La visita, in forma privata, sarà in preparazione della Giornata mondiale dei poveri del 14 novembre.

È tutto per questa edizione. Grazie per averci seguito, a risentirci alla prossima settimana.