Hebdomada Papae, il Gr in latino del 2 marzo

Vatican News

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 12.30. In sommario l’invito del Papa all’Angelus a non staccare gli occhi dalla luce di Gesù durante la quaresima e la catechesi dedicata al vizio capitale dell’invidia. I doni di Dio devono essere condivisi, ha detto Francesco, che rivolgendosi al Comitato panamericano dei giudici e delle giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana ricordando l’importanza degli operatori di giustizia

“HEBDÓMADA PAPAE”

NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE

Die secúndo mensis Mártii anno bismillésimo vicésimo quarto

TÍTULI

Pontíficis senténtia in Angélica Precatióne die praetérito domínico: “Iesu lux in oratióne ac homínibus est perquirénda”.

Die praetérito Mercúrii in Audiéntia Generáli catechésis de vítiis ac virtútibus est perácta.

Francísci Papae núntius televisíficus ad Comitátum totíus Américae iúdicum de sociálibus iúribus ac Franciscáli doctrína in Argentína: “Deus Mercátus ac Dea Lucrum falsa sunt idóla”.

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latínos dicit Eugénius Murrali.

NOTÍTIAE

In Precatióne Angélica salutáre consílium quadragesimáli témpore osténdit Póntifex: a Iesu luce numquam sunt abducéndi óculi. Refert Catharína Agorelius:

“Accedámus ad Iesu lucem! Amor Ipse est ac sine fine vita”: haec frequéntibus fidélibus in Petriáno Foro adstántibus propósuit Papa Francíscus cum Angélica Precátio dicerétur. Duae sunt sémitae demonstrátae ad Iesu lucem inveniéndam. Prima precatióne repéritur ac sacraméntis, potíssimum sacra Eucharístia ac Reconciliatiónis Sacraménto, áltera in próximum vergit: “Parvum quemque Iesu lucis rádium requíro, qui elúcet in quólibet fratre ac soróre óbviis factis? Hanc nactus occasiónem, dolórem ac sollicitúdinem osténdit Póntifex ob contentiónes in terrárum orbe, itémque ob funestátam Ucraínam, qui ínsuper flagitávit ut “áliquid humanitátis” reperirétur  ad éxitum políticum inveniéndum pro “pace aequa ac mansúra”. De Terra Sancta proínde et réliquo Terrárum orbe cogitávit Póntifex, bello sauciáto.

Apud Audiéntiam Generálem, ex vitiórum virtutúmque catechési, de invídia ac glória ináni disséruit Póntifex, remédia osténdens gratúiti amóris et ágnitae Dei praeséntiae, nostris quoque in infirmitátibus. Refert Amadéus Lomonaco.

“Levi quadam pituíta labórans, ita ut valetudinárium Gemélli apud Tiberínam ínsulam sanitátis cáusa celériter adíret, Francíscus Papa catechésim legéndam reveréndo dómino Philíppo Ciampanelli, officiáli Secretáriae Status, commísit.

De invídia et ináni glória sermocinátus est Póntifex, in quae vítia ille íncidit qui “médium in terrárum orbe locum obtinére cupit”, qui “ómnibus rebus et homínibus abúti vult”, qui “omni láude omníque amóre áffici concupíscit”. Ex sancti Páuli doctrína his vítiis remédium trádidit. “Invídia nisi coercétur ad alteríus ódium ducit”, scripsit Francíscus; inánis autem glória – áddidit – est illíus qui ‘ego’ illud amplificátum habet et álios neglégit, eos véluti instruménta ádhibet, eos nempe opprímere studet, ad ánimos inténtos usque mendicándos. Invídiae fundaméntum est “falsa Dei nótio”, quóniam non accípitur “suam habére Deum ‘mathemáticam’, quae a nostra díssidet. Éxitum quendam nobis praebet sanctus Páulus ex mútua aestimatióne, ex amóre mútuo ac fratérno. Ex Iesu respondénte ad Apóstolum, qui ináni glória exúere se cupiébat, huic quoque vítio responsiónem repérimus: “Súfficit tibi grátia mea, nam virtus in infirmitáte perfícitur” (2 Cor 12,9).

NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE

Núntium televisíficum ad Comitátum totíus Américae iúdicum de sociálibus iúribus ac Franciscáli doctrína in Argentína Póntifex misit, grave mémorans pondus illíus qui alicúius Civitátis iuris tuétur iustítiam. Legítima potéstas – assevérat Póntifex – ab ipsíus quoque exercítio manat, neque a societáte aequa ac digna dégredi debet. “Doctrína sociális Ecclésiae, splendens est sémita ad ius dicéndum”.

Satis locúti sumus. Próxima hebdómada, nova nuntiábimus.

“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
2 marzo 2024

(TITOLI)

Il Papa all’Angelus di domenica scorsa: “diventare cercatori della luce di Gesù nella preghiera e nelle persone”.

All’udienza generale di mercoledì scorso, catechesi su vizi e virtù. Il Pontefice: Dio ha una sua matematica, i suoi doni fatti per essere condivisi.

Videomessaggio di Francesco al Comitato panamericano dei giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana in Argentina: “Il Dio Mercato e la Dea Guadagno sono false divinità”.

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

Il Pontefice all’Angelus indica un buon proposito per la Quaresima: un invito a non staccare mai gli occhi dalla luce di Gesù. Il servizio di Katarina Agorelius:

“Apriamoci alla luce di Gesù! Lui è amore e vita senza fine”, così Francesco si è rivolto alle migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro per l’Angelus. Due le vie suggerite per trovare la luce di Gesù. La prima è fatta di preghiera e sacramenti, in particolare Eucaristia e Confessione, l’altra ha come meta il prossimo: “Vado in cerca di ogni piccolo raggio della luce di Gesù, che si riflette in me e in ogni fratello e sorella che incontro?”. In questa stessa occasione, il Papa ha espresso dolore e preoccupazione per i conflitti del mondo, nonché vicinanza alla martoriata Ucraina, e ha chiesto di ritrovare “quel po’ di umanità” come spinta a una soluzione diplomatica per una “pace giusta e duratura”. Il pensiero del Pontefice è inoltre andato alla Terra Santa e al resto del mondo ferito dalle guerre.

All’udienza generale, nella nona catechesi sui vizi e le virtù, il Papa si è soffermato sull’invidia e la vanagloria, indicando i rimedi nell’amore gratuito e nel riconoscimento della presenza di Dio anche nelle nostre debolezze. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Affaticato da “un lieve stato influenzale”, che lo ha portato a recarsi dopo l’udienza all’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola per alcuni veloci accertamenti diagnostici, Papa Francesco ha affidato la lettura della catechesi a monsignor Filippo Ciampanelli, officiale della Segreteria di Stato. Nel suo discorso, il Papa si è soffermato su invidia e vanagloria, vizi di chi “ambisce a essere il centro del mondo”, vuole “sfruttare tutto e tutti” ed essere “oggetto di ogni lode e di ogni amore. Ha indicato un antidoto a questi vizi negli insegnamenti di San Paolo. “L’invidia, se non viene controllata, porta all’odio dell’altro”, ha scritto Francesco, mentre sulla vanagloria ha spiegato come sia propria di chi possiede un ‘io’ ingombrante e non si accorge degli altri, li strumentalizza, tende a sopraffarli, per mendicare sempre attenzione. Alla base dell’invidia c’è “una falsa idea di Dio”, perché “non si accetta che Dio abbia la sua ‘matematica’, diversa dalla nostra”. San Paolo ci dà la via d’uscita, nella stima reciproca, nell’amore reciproco e fraterno. E nella risposta di Gesù all’Apostolo che voleva liberarsi dalla vanagloria troviamo la risposta anche a questo vizio: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”.

(NOTIZIE)

Il Papa ha rivolto un videomessaggio ai membri del Comitato panamericano dei giudici e delle giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana in Argentina ricordando l’importanza fondamentale di chi tutela la giustizia in uno Stato di diritto. La legittimità del potere, ha sottolineato, deriva anche dal suo esercizio e non può allontanarsi dalla costruzione di società giuste e dignitose. “La Dottrina sociale della Chiesa, è un sentiero luminoso per l’esercizio della magistratura”.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana