Guerra in Ucraina: morti e feriti a Kryvyi Rih, città natale di Zelensky

Vatican News

Sono almeno sei le vittime dopo l’attacco russo alle prime luci dell’alba di martedì 13 giugno nell’Ucraina centrale. Intanto Kyiv annuncia che la controffensiva prosegue e ha già portato alla riconquista di sette villaggi

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

La viceministra della difesa ucraina, Malyar, ha fatto il punto della situazione sul campo. “Nell’ultima settimana, durante l’operazione offensiva nelle aree operative di Donetsk e Tavriysk: l’avanzata delle truppe del gruppo offensivo è stata di oltre 6 chilometri; l’area del territorio presa sotto controllo è di un centinaio di chilometri quadrati; sette insediamenti sono stati liberati: Lobkovo, Levadne, Novodarivka, Neskuchne, Storozheve, Makarivka, Blagodatne”, ha specificato Malyar. Il presidente ucraino Zelensky ha affermato che combattere nell’offensiva contro le forze russe è “duro”, ma Kyiv “sta andando avanti”. “Ringrazio i nostri ragazzi per ogni bandiera ucraina che ora sta tornando al suo legittimo posto nei villaggi del territorio appena liberato”, ha detto ieri, lunedì 12 giugno, nel suo consueto discorso serale.

La cronaca 

Il bilancio dei morti nell’attacco russo alla città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale, è salito a sei: lo ha reso noto su Telegram il sindaco, Oleksandr Vilkul. “Purtroppo già sei cittadini sono morti”, ha scritto il primo cittadino della città natale del presidente ucraino Zelensky. Decine i feriti. La marina russa ha intanto dispiegato nel Mar Nero una fregata con otto missili Kalibr, al largo della costa della Crimea. Lo rende noto il comando meridionale ucraino, citato da Ukrinform, commentando che “la minaccia missilistica rimane alta”. L’Ucraina ha dichiarato che 41 persone sono ancora disperse nelle inondazioni causate dalla rottura della diga di Kakhovka. I morti accertati sono dieci, ma per i filorussi sono almeno il doppio. La diga, controllata dai russi lungo la linea del fronte nella regione di Kherson, è stata distrutta il 6 giugno, costringendo migliaia di persone a fuggire e suscitando timori di catastrofi umanitarie e ambientali. È di un morto e un ferito il bilancio di un attacco russo a Orikhiv, nell’oblast di Zaporizhzhia. Lo ha detto il governatore della regione, Yuri Malashko, secondo cui tre bombe hanno colpito la cittadina, danneggiando le case e le infrastrutture civili.

Il futuro della Nato

Il presidente polacco Duda ha invitato gli Stati membri della Nato a fornire a Kiev una tabella di marcia chiara sui tempi di adesione del paese all’Alleanza. “L’Ucraina sta aspettando un segnale inequivocabile riguardo a una chiara prospettiva di adesione alla Nato”, ha detto Duda dopo un incontro con il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz a Parigi nel quadro degli incontri tripartiti che coinvolgono Germania, Francia e Polonia dal 1991. Al prossimo vertice della Nato guarda invece Washington. “Ci aspettiamo che dal vertice Nato di luglio esca un robusto pacchetto di aiuti all’Ucraina che manderà un forte messaggio alla Russia”, ha affermato il segretario di Stato americano Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri italiano Tajani. Quest’ultimo ha espresso l’auspicio conta sul fatto che la controffensiva ucraina in corso sul territorio “possa aiutare a fare dei passi verso la pace”. “Tutti vogliamo la pace, ma – ha aggiunto – deve essere una pace giusta, e per questo aiutiamo l’Ucraina”.