Il 20 maggio di ogni anno si celebra questo industrioso e colorato insetto che aiuta il mondo a girare. L’apicoltore Andrea Amendola: gli uomini hanno molto da imparare dalla vita negli alveari
Francesca Merlo – Vatican News
“Se le api sono felici, significa che il clima è felice”: in un momento in cui la crisi climatica sta sferzando il pianeta tutto, una simile affermazione è decisamente importante, e per Andrea Amendola, apicoltore, è un dato di fatto.
Il grande esempio delle api
Le api sono essenziali per l’impollinazione, per la fauna selvatica e la biodiversità in generale. Sono dei veri campioni nel prendersi cura della nostra casa comune. La loro collaborazione con la natura è fondamentale. Amendola spiega come le api prelevano polline dai fiori senza danneggiarli, come creano le loro case perfettamente simmetriche con la cera e come siano geneticamente efficaci nella riproduzione. Nessuna ape attacca, a meno che non si senta minacciata. Esse prendono e danno all’ambiente in egual misura, e “l’uomo ha molto da imparare da queste creature”, sottolinea l’apicoltore.
La comunicazione delle api
Questi insetti hanno delle caratteristiche comportamentali, e “si può sicuramente capire quando si sentono disturbate”, avverte Amendola prima di aprire uno dei suoi coloratissimi alveari. Questa famiglia senza regina ronza intorno, irrequieta, ed è effettivamente disturbata. La famiglia accanto, che ha una regina, è molto più accogliente, Andrea tira fuori uno dei telai per mostrare le api ceraiole al lavoro per costruire le loro nuove case di cera.
Infaticabili impollinatori
Le sue api sono sparse per la campagna romana e solo con il suo 4×4 e la sua conoscenza delle strade può attraversare la flora incolta e raggiungere il terreno aperto dove si trovano gli alveari. “C’è chi va in ufficio tutti i giorni, e questi sono i miei vari uffici”. Il suo miele riunisce i pollini di tutti i diversi fiori, è il miele di fiori selvatici. Questo è uno dei motivi per cui le api sono così importanti. Impollinano, raggiungendo aree dove altri impollinatori non possono. Ma l’apicoltura è un lavoro solitario, le uniche colleghe di Andrea sono le api stesse. “Parlo con loro – conclude – con le api, con gli uccelli, con i serpenti… chiedo loro come stanno e se possono, per favore, anche di darmi una mano oggi”.