Germania. Al via piattaforma pastorale nella lingua dei segni

Vatican News

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Intenzioni di preghiera, proposte di riflessione per l’anno ecclesiastico in corso, ma anche traduzioni di testi e riferimenti biblici, tutto nella lingua dei segni tedesca. Con l’obiettivo di includere ancora di più la popolazione non udente cattolica che vive in Germania, la Conferenza episcopale tedesca ha appena lanciato il sito www.taub-und-katholisch.de, dedicato proprio agli audiolesi.

Parola d’ordine: inclusione

Il portale non lascia indietro nessuno, neppure i sacerdoti non udenti, ai quali offre un’apposita sezione con suggerimenti pastorali e spunti di riflessione. Ma sulla nuova piattaforma sono presenti anche informazioni utili alla vita quotidiana dei fedeli, come indirizzi e orari delle chiese in cui si svolgono celebrazioni nella lingua dei segni e contatti con associazioni di volontari che si occupano dell’assistenza alle persone con questa disabilità. Disponibile anche una chat in tempo reale per scambiare opinioni e consigli e per ricevere assistenza on line, utile specialmente in questo tempo di pandemia. A curare le pagine web, una squadra editoriale composta da operatori pastorali udenti e non udenti che lavorano fianco a fianco.

Il vescovo: “Offrire il tesoro della fede ai non udenti nella loro lingua madre”

Il progetto è stato finanziato dalla Conferenza episcopale, come afferma monsignor Reinhard Hauke, vescovo ausiliare di Erfurt e commissario per la cura pastorale delle persone con disabilità, che ha elogiato le caratteristiche del nuovo sito web: “Dalla mia esperienza come pastore tra i non udenti so quanto sia importante per queste persone avere offerte adeguate in modo che possano sperimentare insieme il tesoro della fede nella loro lingua madre e cultura – ha detto -. Il portale dà un importante contributo nel fornire l’accesso al Vangelo e alla vita della Chiesa nella lingua dei segni tedesca”. “I materiali disponibili sul sito sono un arricchimento al lavoro pastorale per le persone con disabilità – ha concluso – e il progetto in generale è un bell’esempio di inclusione in azione, anche perché è stato realizzato insieme a persone sorde e a volontari”.