Gaza, oltre trenta vittime al campo profughi di Nuseirat

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Sale il bilancio di morti e feriti per l’attacco aereo israeliano della scorsa notte contro una casa nel centro della Striscia

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Continua a salire il bilancio delle vittime del raid condotto la notte scorsa dagli israeliani contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo fonti dell’ospedale di Al Aqsa Martyrs, i morti sono 35, tra i quali sette bambini e nove donne. Il Patriarca latino di Gerusalemme cardinale Pierbattista Pizzaballa è ancora a Gaza, da giovedì, dove oggi era in programma la celebrazione della messa di Pentecoste nella Chiesa della Sacra Famiglia. 

Oltre trenta vittime al campo profughi di Nuseirat

Secondo la ricostruzione della Cnn, nel bombardamento sono state distrutte una serie di case, tra le cui macerie stanno continuando a scavare le squadre di soccorso. Una testimone ha detto alla Cnn che sono cinque le case crollate, tra le quali quella di sua sorella, e che molti sono ancora sepolti sotto le macerie. “Sono ferita, la mia casa è distrutta, non siamo vivi, stiamo morendo lentamente, dove è la giustizia?”, ha detto la donna all’emittente americana. Nei raid sul campo profughi di Jabalia è morto, come informa l’agenzia Wafa, un giornalista, Abdullah al Najjar, due giorni dopo l’uccisione di quattro suoi colleghi in altri attacchi israeliani. Dal 7 ottobre sono 148 i reporter rimasti uccisi. Intanto un alto funzionario della polizia di Hamas è stato ucciso in un raid mirato degli israeliani nel centro di Gaza. Lo rende noto media palestinesi citando fonti di Hamas che spiegano che nel raid, che ha colpito l’auto a bordo del quale viaggiava a Deir al Balah il capo dell’ufficio investigativo, è rimasta uccisa un’altra persona.

Minacce israeliane al confine con il Libano

Critica la situazione alla frontiera con il Libano. Durante la giornata di oggi sono stati identificati “circa 10 lanci dal Libano verso le aree di Malkia e Har Dov nel nord di Israele”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che l’esercito ha colpito “la fonte del fuoco”. “Bisogna dare un ultimatum a Hezbollah e se non sarà rispettato completamente, l’Idf dovrà lanciare un attacco che proteggerà i residenti del nord, compreso l’ingresso via terra e la presa del sud del Libano”. Lo ha detto il ministro delle finanze e leader di destra radicale Bezalel Smotrich secondo cui serve tutto questo “per far ritornare gli abitanti del nord alle loro case e far loro dormire sonni tranquilli”.