Gaza, allarme dell’Onu: mancano cibo, acqua, latte per i bambini

Vatican News

La crisi umanitaria nel sud di Gaza sta “rapidamente peggiorando” per decine di migliaia di sfollati stipati in un’area lungo la costa in mezzo al “calore estivo ardente”, rendono noto le Nazioni Unite. Secondo l’esercito israeliano è sbagliato pensare di poter eliminare Hamas, ma Netanyahu afferma: non andremo via finché non avremo eliminato le capacità militari e governative di Hamas

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

L’allarme lanciato dall’Onu arriva – si legge – lì dove “il conflitto non conosce sosta e l’illegalità rende quasi impossibile per gli operatori umanitari far fronte alle necessità e ai bisogni crescenti”. Così nell’ultimo rapporto sulla situazione a Gaza dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. L’agenzia Onu riferisce inoltre che nei campi per sfollati nella zona centrale e meridionale di Gaza, l’accesso all’acqua è estremamente scarso e vi è una grave carenza di cibo, nonché di latte artificiale per i bambini. 

Netanyahu visita i parenti degli ostaggi uccisi

“Non lasceremo Gaza finché non ritorneranno tutti gli ostaggi e non andremo via finché non avremo eliminato le capacità militari e governative di Hamas”, ha ribadito il premier israeliano Netanyahu, incontrando le famiglie degli ostaggi uccisi. Poco prima il portavoce dell’Idf – Israel Defense Forces -, Daniel Hagari, aveva affermato in un’intervista come “l’idea di distruggere Hamas equivale semplicemente a gettare sabbia negli occhi dell’opinione pubblica”. “Hamas è un’idea, Hamas è un partito politico. È radicato nei cuori delle persone: chiunque pensi che possiamo eliminare Hamas si sbaglia”, ha argomentato Hagari. 

Le armi americane

Intanto Netanyahu ha pubblicato un video sui social media rimproverando l’amministrazione Biden per presunti ritardi nella fornitura di armi a Israele. Secondo quanto riferito, scrive The Times of Israel, in risposta, la Casa Bianca avrebbe annullato i colloqui ad alto livello tra funzionari della sicurezza americani e israeliani a Washington. Le armi poi sarebbero state consegnate, come affermato dal governo israeliano, stando a quanto riporta l’Ansa.