Benedetta Capelli – Città del Vaticano
E’ l’Ucraina il primo pensiero di Papa Francesco, al termine della preghiera mariana dell’Angelus, che esorta a pregare incessantemente per il Paese e per la popolazione provata dalla violenza.
Porto ogni giorno nel cuore la cara e martoriata Ucraina, che continua ad essere flagellata da barbari attacchi, come quello che ha colpito il centro commerciale di Kremenchuk. Prego perché questa folle guerra possa vedere presto la fine, e rinnovo l’invito a perseverare, senza stancarsi, nella preghiera per la pace: che il Signore apra quelle vie di dialogo che gli uomini non vogliono o non riescono a trovare! E non trascurino di soccorrere la popolazione ucraina, tanto sofferente.
Non è una moda la tutela del creato
Francesco si sofferma poi sui tanti roghi scoppiati a Roma, “favoriti – afferma – dalle temperature molte alte” ma anche sulla siccità “un problema grave, che sta causando seri danni alle attività produttive e all’ambiente”. Da qui l’invito ad una presa di coscienza e ad un’assunzione di responsabilità.
Auspico che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste urgenze e a prevenire le emergenze future. Tutto questo deve farci riflettere sulla tutela del creato, che è responsabilità nostra, di ciascuno di noi, non è una moda, è una responsabilità: il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioni!
Gli auguri a Roma
Infine il riferimento alla festa dei santi Pietro e Paolo, Patroni principali di Roma, ma anche espressioni di gratitudine alla Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata dal “caro fratello” Sua Santità Bartolomeo.
Formulo i miei auguri ai romani e a quanti soggiornano in questa città, auspicando che tutti possano trovare in essa un’accoglienza decorosa e degna della sua bellezza. Roma è bella!
I saluti del Papa vanno anche a tanti pellegrini venuti per festeggiare gli Arcivescovi Metropoliti e anche ai partecipanti al pellegrinaggio partito da Aquileia e promosso dall’Associazione Europea Romea Strata.