All’Angelus il Papa commenta il Vangelo odierno: “se ciascuno dona agli altri ciò che ha, con l’aiuto di Dio, anche con poco tutti possono avere qualcosa”. È quanto accade nelle nostre famiglie dove i genitori faticano tutta la vita per crescere i figli: “è bello quando i figli sono grati, a loro volta diventano solidali tra loro” e “non litigano per l’eredità”. Il lascito più prezioso non sono i soldi, ma l’amore che dona tutto
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Un amore che non è egoista, ma condivide tutto. Un amore che ha il volto di Gesù. È quello riflesso nel miracolo dei pani e dei pesci quando grazie alla generosità e al coraggio di un ragazzo che aveva messo a disposizione ciò che aveva, il Signore riesce a sfamare tutti a sazietà.
Gesù non è un prestigiatore
Il Papa all’Angelus, rivolto ai fedeli presenti in un’assolata Piazza San Pietro nonostante il caldo estivo, si sofferma sul Vangelo offerto dalla liturgia odierna e invita a riflettere su come i testimoni di quel miracolo non ne abbiano colto la reale portata. “Non hanno capito: hanno scambiato Gesù per una specie di prestigiatore, e sono tornati a cercarlo sperando che ripetesse il prodigio come fosse una magia”. “La loro attenzione si è concentrata solo sui pani e sui pesci, sul cibo materiale, che è finito subito lasciandoli ancora affamati!.
Il pane che sazia oltre ogni misura
Quel miracolo, spiega il Vescovo di Roma, rimandava ad altro:
Non si sono accorti che quello era solo uno strumento, attraverso cui il Padre, mentre saziava la loro fame, rivelava loro qualcosa di molto più importante: la via della vita che dura per sempre e il gusto del pane che sazia oltre ogni misura.
La carità condivide tutto
“Vero pane è Gesù, Figlio amato di Dio fatto uomo, venuto a condividere la nostra povertà per guidarci, attraverso di essa alla gioia della comunione piena con Dio e con i fratelli nel dono”.
Le cose materiali non riempiono la vita: solo l’amore lo può fare. E perché ciò accada la strada da imboccare è quella della carità che non tiene nulla per sé, ma condivide tutto.
Solidali come fratelli
Così fanno i genitori, osserva Papa Francesco: faticano tutta la vita per crescere bene i figli e lasciare qualcosa per il loro futuro. Ed è una gioia quando questi ultimi colgono con gratitudine questo mesaggio:
Che bello quando questo messaggio è compreso, e i figli sono grati e a loro volta diventano solidali tra loro come fratelli! E che triste, invece, quando litigano per l’eredità, e magari non si parlano più per anni! Il messaggio del papà e della mamma, il loro lascito più prezioso, non sono i soldi, ma l’amore con cui donano ai figli tutto ciò che hanno, proprio come fa Dio con noi, e così ci insegnano ad amare.
Liberi o schiavi?
Dal Pontefice l’invito ad un esame di coscienza, ad interrogarsi sul rapporto che ciascuno di noi ha con le cose materiali: “Ne sono schiavo, oppure le uso con libertà, come strumenti per donare e ricevere amore? So dire “grazie” a Dio e ai fratelli per i doni ricevuti e condividerli con gioia?”