Il Patriarca copto ortodosso parteciperà all’udienza generale del 10 maggio. Il giorno successivo ci sarà un momento di preghiera comune con Papa Francesco. Domenica 14 maggio, Tawadros celebrerà una Liturgia eucaristica per i fedeli copti nella Basilica di San Giovanni in Laterano
Vatican News
Il Patriarca Tawadros II, Papa d’Alessandria e capo della Chiesa ortodossa copta d’Egitto, arriva domani 9 maggio a Roma per una visita di sei giorni. Il 10 e 11 maggio – come si legge in un tweet della Segreteria di Stato – il Patriarca commemorerà insieme con Papa Francesco il cinquantesimo anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, San Paolo VI e Papa Shenouda III, avvenuto nel maggio 1973.
In tale occasione, il Patriarca Tawadros parteciperà all’udienza generale di mercoledì 10 maggio. Giovedì 11 maggio avrà un incontro privato con Papa Francesco, con il quale avrà un momento di preghiera, e si recherà in seguito presso il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. Il Patriarca incontrerà inoltre i fedeli della comunità copta residenti a Roma, per i quali celebrerà domenica 14 aprile una Liturgia eucaristica presso la Basilica Papale di San Giovanni in Laterano.
In una intervista ai media vaticani dello scorso aprile, padre Hyacinthe Destivelle, officiale del Dicastero per l’unità, aveva illustrato questa importante visita, definita “una pietra miliare” del cammino ecumenico. Padre Destivelle ha ricordato l’Accordo cristologico firmato da Papa Montini e il Patriarca Shenouda il 10 maggio 1973, “che è servito come modello per accordi simili con le altre Chiese ortodosse orientali, che riconoscono i tre primi Concili”. Quindi, ha sottolineato che questa visita avviene anche a 10 anni dal primo incontro tra Francesco e Tawadros.
Al centro dell’incontro di preghiera del prossimo 11 maggio ci sarà il tema dell’ecumenismo del sangue, nel ricordo dei tanti martiri delle diverse confessioni cristiane: “Per Papa Francesco – ha affermato padre Destivelle – il sangue dei martiri è seme di unità. I martiri sono già riuniti nel cielo, dice sempre il Papa, non vengono uccisi perché cattolici, ortodossi o protestanti ma perché cristiani. Quindi sono già riuniti nella gloria di Dio perché hanno sofferto per il nome di Cristo. Il sangue dei martiri grida più forte delle nostre divisioni”.
La Chiesa ortodossa copta d’Egitto – riferisce il tweet della Segreteria di Stato – è una delle più importanti realtà nel panorama ecclesiale del Medio Oriente, dove, in questi ultimi tempi, le comunità cristiane si trovano a dover affrontare situazioni di grande difficoltà.