Al termine dell’Angelus, il Papa torna a rilanciare l’appello a far tacare le armi, dare “spazio al dialogo” e affrontare le questioni “con diritto e negoziati”. Il Pontefice rivolge un pensiero a Ucraina, Medio Oriente, Myanmar e Sud Sudan, poi esorta a pregare per la popolazione di Valencia e altre zone della Spagna colpite dalla disastrosa alluvione Dana
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Attinge alla Costituzione italiana, e in particolare all’articolo 11 sul ripudio totale della guerra, Papa Francesco, per lanciare un nuovo, accorato, appello a far cessare ogni conflitto nel mondo, far tacere le armi, privilegiare dialogo, diritto e negoziati come strumenti per la soluzione delle controversie. Al termine dell’Angelus di questa prima domenica di novembre, il Pontefice affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico, saluta i vari gruppi di fedeli riuniti in un’assolata Piazza San Pietro e si rivolge direttamente al gruppo di Emergency Roma Sud, impegnato in questi giorni, come già da anni, a “ricordare” l’articolo 11 della Costituzione, quello che afferma:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”
Tacciano le armi, spazio al dialogo
“Ricordare questo articolo eh, avanti!”, esorta il Papa, distaccandosi dal testo scritto. “Possa questo principio attuarsi in tutto il mondo”
La guerra sia bandita e si affrontino le questioni con diritto e negoziati. Tacciano le armi, si dia spazio al dialogo
Preghiere per i territori colpiti dai conflitti
Come ogni mercoledì, come ogni domenica, Francesco elenca i territori colpiti dai conflitti. Una lista divenuta ormai una consuetudine, come purtroppo è divenuta una consuetudine la barbarie che si consuma quotidianamente in queste terre, declinata in raid, missili, sparatorie, attentati, bombardamenti su abitazioni e strutture di civili. O anche, come avvenuto a Jabalia, nord di Gaza, in questo fine settimana, secondo le informazioni diffuse dall’Unicef, nell’uccisione di circa cinquanta minori e l’attacco ad un veicolo dell’organismo di operatori impegnati a distribuire vaccini anti polio.
Preghiamo per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Sud Sudan
Un pensiero al popolo di Valencia
Non dimentica, il Papa, a fine Angelus, di rivolgere un pensiero alla popolazione di Valencia messa in ginocchio dalla disastrosa alluvione Dana che ha provocato circa 220 morti (il bilancio delle vittime è salito nella giornata di ieri) e un numero incalcolabile di danni, mentre si diffonde pure il rischio di infezioni a causa della mancanza di accesso all’acqua potabile e ai sistemi fognari traboccanti.
Continuiamo a pregare per Valencia e altri popoli di Spagna che soffrono tanto in questi giorni
Francesco, dopo una catechesi interamente dedicata all’amore verso Dio e verso il prossimo, quale cuore e fulcro di tutta la fede cristiana, richiama quindi i fedeli ad una sorta di mobilitazione, anzitutto spirituale, di fronte alla tragedia che ha investito la Spagna.
Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda