Nel discorso rivolto ai partecipanti all’assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie, il Papa sottolinea che il servizio svolto da questa struttura non è quello di “una mera agenzia di distribuzione di fondi per chi ha bisogno di aiuto”, ma di una “realtà chiamata a sostenere la missione evangelizzatrice nella Chiesa universale”: il cuore della missione è “raggiungere tutti, senza escludere nessuno”
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
La vera missione è continuare l’opera di Gesù che ci ha manifestato “il cuore di Dio”, un padre che sempre ci aspetta” e che ci viene incontro “a braccia aperte”. È quanto sottolinea Papa Francesco incontrando i partecipanti all’assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie, una rete universale di preghiera e carità a servizio del Pontefice e della Chiesa per l’evangelizzazione. Si deve continuare a testimoniare, ha aggiunto Francesco, quello che Gesù “ci ha mostrato Gesù in tutta la sua vita”:
Noi siamo stati mandati a continuare questa missione: essere segno del Cuore di Cristo e dell’amore del Padre, abbracciando il mondo intero. Qui troviamo il “cuore” della missione evangelizzatrice della Chiesa: raggiungere tutti con il dono dell’amore infinito di Dio, cercare tutti, accogliere tutti, offrire la vita per tutti senza escludere nessuno. Tutti. Quella parola è chiave. Quando il Signore ci racconta di quella festa di nozze, che è andata male perché gli invitati non sono venuti: uno perché aveva comprato una mucca, un altro perché doveva viaggiare, un altro che si era sposato… Cosa dice il Signore? Andate all’incrocio delle strade, lì, e invitate tutti, tutti: sani e malati, cattivi, buoni, peccatori… tutti, tutti. Questo è al cuore della missione: quel tutti. Senza escludere nessuno. Tutti.
Lo spirito prima dei soldi
La vocazione delle Pontificie Opere Missionarie, ha poi spiegato Francesco, è quella di essere “strumenti di promozione della responsabilità missionaria di ogni battezzato e per il sostegno alle nuove Chiese particolari”. Le Pom, ha sottolineato il Papa, “non sono una mera agenzia di distribuzione di fondi per chi ha bisogno di aiuto, ma una realtà chiamata a sostenere la missione evangelizzatrice nella Chiesa universale”.
Per favore, non ridurre le Pom ai soldi. Questo è un mezzo. Ci vogliono i soldi, sì, ma non ridurla a questo. E’ più grande dei soldi. I soldi sono quello che abbiamo bisogno per andare avanti. Perché se manca la spiritualità è soltanto questo un’un’impresa di soldi, subito viene la corruzione e abbiamo visto anche oggi sui giornali si vede tante storie di presunte corruzioni in nome della missionarietà della Chiesa.
Sognare a occhi aperti
Parlando di prospettive e di sogni per il rinnovamento, Papa Francesco ha indicato una direttrice:
Permettetemi infine di sognare con voi “a occhi aperti”, cioè di guardare lontano insieme a voi, verso quelle prospettive che le Pom sono chiamate a percorrere a servizio della missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa. Il sogno più grande è quello di una cooperazione missionaria sempre più stretta e coordinata tra tutti i membri della Chiesa.
Una chiamata, ha concluso il Papa, che esige una particolare “attitudine a coltivare la comunione e la fraternità”. E che si realizza anche attraverso le strutture “stabilite in tutte le Conferenze episcopali e diocesi per il bene dell’intero Popolo di Dio”.