Francesco ai funerali di padre Fares. Spadaro: era un seminatore mite

Vatican News

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Papa Francesco ha partecipato al funerale del confratello gesuita e amico Diego Fares, che si è svolto stamani nella cappella della Curia generalizia dei gesuiti a Roma. Il Pontefice ha concelebrato ed è rimasto a lungo in preghiera accanto al feretro di padre Fares, scomparso nella serata del 19 luglio scorso. Tra i concelebranti anche il cardinale gesuita Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. L’omelia è stata pronunciata da padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, rivista di cui padre Diego Fares era scrittore dal 2015. Alla celebrazione delle esequie hanno preso parte numerosi confratelli e responsabili di case dei gesuiti in Roma.

Una personalità decisa e trasparente

Il direttore della rivista della Compagnia di Gesù ha aperto la propria omelia ricordando con queste parole padre Fares: “Un seminatore che ha tanto seminato senza badare a misure e proporzioni”. “La sua personalità era forte, decisa, ma lui era trasparente, mite. Si sentiva la passione, si sentiva il magma e la forte capacità di essere chiaro, di dire la propria, di avere una direzione, di smontare ogni ipocrisia”. Con l’elezione di Papa Francesco, ha spiegato padre Spadaro, si poneva per La Civiltà Cattolica “la missione di accompagnare il nuovo Pontefice nel modo migliore possibile”. E si cercava “chi potesse essere di aiuto”. Fu facile individuare la persona adatta. “Il Papa stesso, di rientro dal viaggio in Brasile, aveva consigliato ai giornalisti di leggere i libri di Diego”.

Il legame con Papa Francesco

Padre Diego Fares era nato a Mendoza il 9 agosto del 1955. Padre Diego era stato accolto nella Compagnia di Gesù dall’allora provinciale dei gesuiti in Argentina, padre Jorge Bergoglio. Era il 21 febbraio 1976. “Padre Bergoglio – ha ricordato padre Spadaro – è stato anche suo padrino di ordinazione sacerdotale (1986). Il suo legame con lui era molto forte”. “Diego aveva una intelligenza del Pontificato che veniva da una comunione spirituale profonda con Francesco e altri gesuiti della sua generazione. Questa intelligenza spirituale per lui – tramite l’obbedienza della Compagnia – è diventata una vera e propria missione”.

La forma naturale delle sue parole era il dialogo

Padre Spadaro ha infine rievocato un episodio legato alla figura di padre Fares e al suo impegno come scrittore per Civiltà Cattolica: “Quando gli chiesi il suo primo articolo, lui me lo inviò. Era un magma vivo. Impossibile da pubblicare ma assolutamente necessario, da pubblicare, dunque. Venimmo alla decisione di trasformarlo in una intervista. E così le sue parole tornarono all’interno della loro forma naturale: la conversazione, il dialogo, la dialettica, l’incontro con un tu”. Diego – ha concluso padre Spadaro – è stato un seminatore nel campo della nostra vita e nella vita di tanti”.