Il vescovo di Verona ha annunciato che il Papa visiterà la città veneta per la prima volta il prossimo 18 maggio. Tre i momenti previsti: la visita al forum Arena per la pace, l’incontro con i detenuti nel carcere di Montorio e la Messa nel pomeriggio nello Stadio Bentegodi
Michele Raviart – Verona
Una terra che è “crocevia di popoli”, patria di tanti missionari e missionarie, “poeti sociali” che hanno portato il Vangelo in tutto il mondo, promuovendo lo sviluppo umano integrale. È, nelle definizioni di Papa Francesco e il vescovo della città Domenico Pompili, definiscono Verona, che il Pontefice visiterà il prossimo 18 maggio. Ad annunciarlo la diocesi veneta in una conferenza stampa tenuta questa mattina all’arcivescovado. L’occasione saranno i 1650 anni dalla morte del santo patrono San Zeno e la grande evento per la pace che svolgerà all’Arena di Verona. La partecipazione alla manifestazione, che coinvolge varie realtà e associazioni e che storicamente si svolge nell’anfiteatro romano, sarà il primo incontro cui parteciperà il Papa.
A pranzo poi Francesco incontrerà i detenuti del carcere di Montorio luogo, ha detto monsignor Pompili, da cui “salgono urla drammatiche, ma anche i segni di speranza”. Chiuderà la giornata una Messa allo stadio Bentegodi. Tema del viaggio apostolico sarà “Giustizia e pace si baceranno”, tratto dal Salmo 85, in quella che sarà la prima visita di Francesco in Veneto dopo che Verona era stata già visitata da Benedetto XVI nel 2006 e San Giovanni Paolo II nel 1988. Il vescovo Domenico Pompili, racconta a Vatican News, le reazioni all’annuncio.
Abbiamo sentito un applauso spontaneo all’annuncio dell’arrivo di Papa Francesco il prossimo 18 maggio qui a Verona. Come si prepara la Chiesa e la città ad accogliere Francesco?
Si prepara intanto metabolizzando questa bellissima notizia che non era affatto scontata e che giunge in una Chiesa che è molto viva e che ha soprattutto una caratteristica: quella della missione aperta verso il mondo, grazie a tutta la serie di presenze religiose femminili e maschili che hanno evangelizzato l’Africa, ma anche altri continenti. Perciò la notizia dell’arrivo di Papa Francesco che è il missionario per definizione, non può che trovare cuori aperti e anche tanta simpatia in larghissimi strati della popolazione.
Il primo evento della giornata sarà la partecipazione all’incontro all’Arena di Verona per l’incontro “Arena di pace 2024”. Quanto è importante la partecipazione e la presenza del Papa a questio eventi che discute, come da tradizione su questo tema a Verona, di pace?
Papa Francesco, come del resto tutti i Papi del Novecento ha interpretato da sempre un ruolo di primo piano in un’interpretazione diversa rispetto un po’ alla mentalità più diffusa circa la pace e credo che questo incontro che sarà rivolto ai movimenti popolari e a tutta una serie di sigle di associazioni che lavorano sulla pace sia molto importante in questo momento in cui sembra che si possa pronunciare solo la parola guerra mentre è importante che a livello di consapevolezza cresca questa persuasione che non solo è possibile parlare di pace, ma che soprattutto è necessario agire in questa direzione e Arena 2024 diventerà un’occasione importante.
Nel pomeriggio gli altri due eventi: l’incontro con i detenuti del carcere di Montorio e poi la Messa allo stadio Bentegodi. Il primo incontro dimostra ulteriormente anche la vicinanza di Francesco agli ultimi…
Il carcere è una delle forme di povertà e anche di solitudine che Il Papa intende incontrare e che in qualche modo avrebbe anche altre espressioni, ma dovendo fare una scelta questa è caduta sul carcere e credo che sia importante soprattutto perché anche all’interno del mondo carcerario si vive una profonda crisi. Tra l’altro resa ancor più drammatica da una serie di suicidi, l’ultimo dei quali qualche giorno fa appena e perciò la sua visita sarà sicuramente un momento di incoraggiamento anche attraverso il gesto di condividere la tavola. E poi l’Eucaristia che diventa l’occasione per coinvolgere l’intera chiesa che è appunto tale nella misura in cui comunica a questa dimensione eucaristica e che ovviamente non escluderà nessuno fuori dalla chiesa di Verona, perché sarà aperta a tutta la realtà del Veneto.
“Giustizia e pace si baceranno”. È ispirato al Salmo 85 il tema della giornata, è significativo nella città di Romeo e Giulietta. Inoltre abbiamo visto che questi temi insieme all’impegno sociale sono affrontati in questi giorni nel Festival della dottrina sociale. Che cosa significa appunto, questo, per le realtà che operano a Verona?
“Giustizia e pace si baceranno” è un’espressione sintetica che viene da lontano dal mondo mediorientale dove purtroppo in queste tragiche settimane successive al 7 ottobre stanno accadendo cose terribili, ma che ci dicono però una cosa che non va mai dimenticata e che la pace non è semplicemente l’assenza della guerra, ma è la capacità di saper creare condizioni di vita, eque e condivise perché diversamente la pace è messa a repentaglio, perciò direi che questa riflessione sulla pace è una riflessione molto più ampia, che tocca il tema delicatissimo dello sviluppo che o è integrale oppure rischia di creare focolai che poi tragicamente si confermano con guerre.