Debora Donnini – Città del Vaticano
Lo sguardo è rivolto al nuovo incontro mondiale di giovani economisti e imprenditori di The Economy of Francesco che si terrà il prossimo ottobre, dopo quello del novembre 2020. Proseguono, dunque, iniziative che puntano a dare un’anima all’economia, nell’ottica di un’ecologia integrale. Quella di cercare delle proposte diverse sulle tematiche legate all’agricoltura e all’energia è l’impegno di quattro MasterClass organizzate da giovani di The Economy of Francesco in collaborazione con il World Food Forum, una rete globale indipendente, creata e guidata dai giovani, per trasformare i sistemi agroalimentari e raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Al via, oggi, il primo di questi incontri su cui si sofferma, nell’intervista, Maurizio Pitzolu, membro del comitato centrale di The Economy of Francesco e coordinatore dei Villaggi agricoltura e giustizia, energia e povertà, che sottolinea come si sia voluto trovare un tavolo di discussione comune con tanti altri giovani che condividono pensieri simili.
Pitzolu spiega quindi il legame fra i due temi della MasterClass di oggi: energia e agricoltura. Si tratta di trovare proposte diverse rispetto a quanto di solito si fa, cercando di evitare per quanto riguarda sia la transizione energetica sia quella legata ai sistemi agroalimentari che siano transizioni solo per i popoli ricchi, che lascino indietro alcuni. E ricorda che per quanto riguarda l’energia, l’attenzione è rivolta soprattutto alle popolazioni più povere, in particolare di Paesi dell’Africa, del Sud America, e del Sud-Est asiatico, ma anche ai più svantaggiati dei Paesi più sviluppati.
Rappresentanti dei popoli indigeni
In particolare nel webinar di oggi vi sono le testimonianze di due giovani donne, della Colombia e dell’Ecuador, che rappresentano le popolazioni indigene dell’America Latina e che stanno lottando contro le ingiustizie vissute dai loro popoli in questi ultimi decenni, a causa dello sviluppo insostenibile dell’industria. “In particolare, si andranno ad affrontare i temi legati alla ricerca di idrocarburi con Patrícia Gualingua, che ha portato avanti una campagna di difesa nei confronti del suo territorio, in Ecuador, quando alcune compagnie petrolifere hanno iniziato le investigazioni geofisiche per andare a sfruttare i territori”, sottolinea ancora Maurizio Pitzolu, spiegando che questa difesa nasce dal desiderio da parte delle popolazioni locali di conservare la loro biodiversità, di conservare la loro tradizione, la loro cultura. Ad intervenire anche Ingrid Gómez Neuque, una ragazza di una popolazione indigena della Colombia, che cercherà di spiegare come “la foresta amazzonica e in particolare e le popolazioni della foresta amazzonica siano in grave pericolo a causa dello sviluppo insostenibile che grandi multinazionali stanno cercando di portare”.
I progetti
Pitzolu racconta, poi, come la collaborazione con il World Food Forum, sia nata circa un anno fa grazie a un lavoro congiunto portato avanti da The Economy of Francesco e la Fao per mettere insieme le forze dei giovani delle due organizzazioni. Una collaborazione che poi ha portato alla nascita delle MasterClass di cui quella di oggi è la prima. Le prossime tre saranno legate sempre ai temi di agricoltura e di energia, e delle ingiustizie legate a questi temi. Ci sono poi vari progetti che al momento sono allo studio dell’organizzazione del World Food Forum e che arrivano da The Economy of Francesco. In particolare, vi sono tre grandi progetti che verranno presentati nelle prossime MasterClass. Il primo riguarda l’idea di creare un luogo in cui giovani di tutto il mondo possano trovare delle soluzioni anche tecnologiche, di know-how, per poter avviare delle attività imprenditoriali legate all’agricoltura, anche distribuendo fondi per poter sviluppare queste iniziative. Poi c’è un progetto legato a un luogo di cultura ed educazione per i giovani: un luogo di crescita personale e spirituale per poter trovare la propria vocazione lavorativa. Un terzo progetto riguarda il rapporto fra le donne e la terra che prima era in qualche modo gestita e portata avanti da loro che hanno un’importante cultura della cura e dell’accudimento, in particolare dei bambini ma anche degli uomini.