Fausta Speranza – Città del Vaticano
Dopo il bilaterale ristretto di un’ora e mezza alla presenza dei rispettivi responsabili degli Esteri, e quindi l’incontro allargato a un gruppo di consiglieri, ieri sera, nell’atteso vertice tra il presidente statunitense Joe Biden e l’omologo russo Vladimir Putin, ospitato a Ginevra, nelle due rispettive conferenze stampa c’è stato il riconoscimento di una “responsabilità comune globale” ed è stata ribadita la necessità di dialogare, anche quando non si è d’accordo. Putin ha affermato che “non c’è alcun genere di ostilità tra noi” e ha poi definito “Biden uno statista molto esperto, diverso da Trump, uno statista equilibrato, con valori morali”. “Il tono di tutto l’incontro è stato buono, il vertice è stato positivo, non ci sono state azioni stridenti”, ha detto Biden aggiungendo: “E’ bene vedersi faccia a faccia. Ho fatto quello per cui sono venuto, sono state gettate le basi per come ci confronteremo con la Russia”. Una precisazione da Putin: “Abbiamo trovato un linguaggio comune ma il presidente Biden non mi ha invitato negli Usa ne’ io l’ho invitato in Russia: ci devono essere le condizioni giuste per questo”.
Gli annunci
Sono stati assunti alcuni impegni: oltre al ritorno dei rispettivi ambasciatori, l’impegno per consultazioni contro i cyberattacchi e l’avvio di negoziati sul disarmo. Inoltre, c’è stata una dichiarazione comune sulla stabilità nucleare volta a scongiurare una guerra atomica. Nel testo, rilanciato dall’agenzia Tass, si legge che gli Stati Uniti e la Russia intraprenderanno nel prossimo futuro un dialogo bilaterale integrato sulla stabilità strategica che sarà robusto e riaffermano il principio secondo cui una guerra nucleare “non può essere vinta e non deve essere mai combattuta”. Inoltre, Putin ha spiegato in conferenza stampa: “Abbiamo parlato del tema dei cittadini statunitensi detenuti in Russia e su questo punto potremo trovare un compromesso”.
Tra i nodi che restano irrisolti
Biden ha ribadito che continuerà a sollevare la questione dei diritti umani “perchè sono nel Dna” degli Stati Uniti che – ha sottolineato – risponderanno ad azioni ostili russe, come le interferenze nelle elezioni o gli hackeraggi. Putin dal canto suo ha respinto le accuse sui cyberattacchi. Biden gli ha consegnato una lista di “16 infrastrutture critiche” che devono essere off limit da ogni forma di attacco. Resta quella che è stata definita una genuina prospettiva di miglioramento delle relazioni.
Il leader del Cremlino ha inoltre respinto ogni accusa sull’oppositore Alexiei Navalny e sui diritti umani ha elencato quelle che considera le responsabilità degli Stati Uniti: Guantanamo, le prigioni segrete della Cia, i droni che uccidono i civili, le sparatorie quotidiane, le discriminazioni contro gli afroamericani, il sostegno ad organizzazioni anti governative in Russia.
E’ stato confermato che si è parlato di Ucraina. “Ho detto a Putin il nostro incrollabile sostegno alla sovranità dell’Ucraina”, ha spiegato il leader statunitense in conferenza stampa. Da parte sua, il leader del Cremlino non ha risposto alla domanda dei giornalisti su cosa farebbe la Russia se l’Ucraina entrasse nella Nato.
Il summit Usa-Russia a conclusione del viaggio di Biden in Europa
“Sto rientrando alla Casa Bianca dal mio primo viaggio oltreoceano da presidente”: così si legge nel tweet di questa notte di Joe Biden che traccia un bilancio del suo tour di otto giorni in Europa. “Dopo una settimana intensa – scrive – è chiaro che l’America è tornata, che le nostre alleanze sono più forti che mai e che siamo pronti ad affrontare le più dure sfide globali dei nostri tempi a fianco ai nostri alleati”.