Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Quasi tremila metri quadri, dieci sale, l’appartamento papale, la cappella privata, lo scalone monumentale che porta direttamente nella basilica di San Giovanni in Laterano e il tavolo dove furono firmati i Patti Lateranensi. Per secoli residenza papale, prima che fosse trasferita in Vaticano, il Palazzo Lateranense apre le proprie porte ai visitatori.
Tra arte e fede
Completamente rinnovato nell’allestimento, dal prossimo 13 dicembre sarà godibile in sicurezza da parte di gruppi di massimo 30 persone, accompagnati dalle Suore Missionarie della Divina Rivelazione, che da anni a Roma propongono itinerari di arte e fede.
Un desiderio del Papa
È stato il Papa lo scorso 20 febbraio, in una lettera inviata al cardinale vicario Angelo De Donatis, a suggerire di rivitalizzare un luogo tanto significativo ribadendo l’impegno della Chiesa nel corso dei secoli a testimoniare la fede tramite l’arte.
“Conosciamo bene il significato profondo di questo luogo – sottolinea il cardinale De Donatis – e sarebbe stato davvero un peccato non aprirlo al pubblico, perché un bene così grande va condiviso, va offerto agli altri. Chi era attaccatissimo a questo luogo, e addirittura voleva venire a viverci, era Giovanni XXIII. Papa Francesco, da un po’ di tempo a questa parte, firma tutti i suoi documenti dal Laterano per mettere in evidenza il legame con il luogo che custodisce la cattedra del vescovo di Roma!.
Un viaggio nella storia della Chiesa
Da parte loro, le Suore Missionarie della Rivelazione vivono come “un grande privilegio e un grande onore” questo servizio di evangelizzazione attraverso l’arte. “Quello all’interno del Palazzo Lateranense – dichiarano le religiose – sarà un viaggio entusiasmante tra le pagine della storia della Chiesa, dove arte e fede si intrecciano in una fecondità luminosa che riesce a trasmettere stupore, sapienza e bellezza alle diverse generazioni”.