Con una visione plasmata dall’esperienza in diversi Paesi e un profondo desiderio di pregare nella lingua locale e di essere a servizio della comunità, Emahoy Haregeweine ha sempre creduto che la sua vocazione si estendesse oltre la sua vita religiosa personale. Per questo ha voluto creare una comunità di religiose che abbracciasse le tradizioni locali e rispondesse al contempo alla chiamata a servire i poveri e i bisognosi, e in questo è stata una pioniera nella storia dell’Etiopia cattolica
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La vita monastica e la chiamata alla santità
Emahoy vede il convento come un luogo pacifico dove i fedeli possono unirsi alle suore in preghiera, nella riflessione e per colloqui spirituali nelle loro lingue locali. Il suo obiettivo è creare uno spazio in cui la fede e la comunità fioriscano insieme, per una profonda connessione con Dio e tra la gente. Incoraggia le coppie sposate ad avere più figli e a coltivare famiglie oranti, esortando coloro che discernono le loro vocazioni a trascorrere del tempo in preghiera e ad ascoltare Dio. Alla luce dell’evangelizzazione mediatica, spera di dar vita a un sito web del suo convento per diffondere messaggi vocazionali. Per lei la santità non è confinata alla vita religiosa, ma è una chiamata universale, convinta che la Chiesa andrà avanti solo se siamo disposti a sacrificarci per amore di Gesù Cristo.