Paola Simonetti – Città del Vaticano
Il rischio di una possibile invasione della Russia in territorio ucraino preoccupa seriamente l’Europa. Nonostante la posizione di dialogo assunta al momento da Mosca, a destabilizzare ogni certezza c’è la presenza sempre più massiccia dei militari russi ai confini con l’Ucraina. Si tenta, dunque, la negoziazione in una girandola intensa di conversazioni da parte di diversi leader europei. L’ultima quella del presidente del consiglio italiano, Draghi, ieri in una lunga telefonata con il presidente russo, Putin.
Draghi a Putin: “Risolvere tensioni pacificamente”
Il premier italiano, ha sottolineato la necessità di appianare le tensioni con Kiev, alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”. Dal canto suo, il capo del Cremlino, ha ribadito ’importanza di rispettare il principio dell’indivisibilità della sicurezza sancito da accordi Osce e la necessità che Kiev adotti misure concrete in attuazione degli accordi di Minsk. “Spero che alla fine troveremo una soluzione – ha aggiunto Putin -, anche se non sarà semplice. Nelle loro risposte, gli Usa hanno ignorato – ha ricordato il capo del Cremlino-questioni fondamentali sulle garanzie di sicurezza chieste dalla Russia”.
Francia: “Situazione mai così tesa”
Una situazione preoccupante, secondo il presidente francese Macron: “Le ore che stiamo vivendo sono decisive per la sicurezza dell’intera regione”– ha dichiarato, annunciando un possibile vertice questo venerdì con il cancelliere tedesco e il presidente polacco e sottolineando che non sarà l’unica iniziativa in agenda. Intanto, nell’ultimo colloquio fra i rappresentanti di Stati Uniti, Nato, Osce e Ue, è stato ribadito il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la necessità di cercare soluzione diplomatica per prevenire ulteriori aggressioni contro Kiev.
Pronte sanzioni contro la Russia
Il Regno Unito, intanto, insieme ad altri Paesi sta “preparando – ha annunciato il premier britannico, Johnson, volato a Kiev per portare sostegno al governo – un pacchetto di sanzioni e altre misure da attuare nel momento in cui il primo soldato russo dovesse attraversare di nuovo il territorio ucraino. Un’invasione russa- ha aggiunto Johnson- si rivelerebbe un “disastro politico e militare”. Ma Mosca, già in altre occasioni, ha fatto sapere che non si tirerà indietro di fronte alle minacce di restrzioni economiche, in primis quelle paventate dagli Stati Uniti.