Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Diagnosticare patologie neurologiche e poterle combattere. Aiutare i malati di Parkinson o di Sclerosi multipla e i soggetti colpiti da ictus. Con questi obiettivi, il neurochirurgo e professore cinese, Jiao Shun Fa, ha fondato nel marzo del 1971 la craniopuntura.
Una celebrazione mondiale
Dopo 50 anni, il comitato professionale della craniopuntura della World Federation of Chinese Medicine Societies ha tenuto una celebrazione accademica mondiale. Via web, ha organizzato per il mese di marzo quattro appuntamenti con i quattro maggiori esperti di craniopuntura. Tra questi, anche il cardiologo Giuseppe Guo, Segretario generale del Forum della Medicina Tradizionale Mondiale e redattore della sezione cinese di Vatican News – Radio Vaticana. “E’ fantastico pensare che tutto il mondo sia interessato alla Craniopuntura – afferma – ed è altrettanto fantastico che in Italia ci siano numerosi medici di ospedali come il Policlinico Gemelli di Roma, l’ospedale di Genova e di altre Regioni, esperti in questa tecnica”.
Trent’anni di formazione
Il dottor Guò è stato allievo del professor Shun Fa, con il quale ha instaurato una collaborazione e amicizia che dura da oltre trent’anni. “Shun Fa – racconta ancora Guo – è riuscito a unire la medicina cinese con quella occidentale. Si era accorto di come le diagnosi della medicina occidentale fossero precise ma, allo stesso tempo, vedeva quanto fossero difficili e pesanti le cure per i pazienti e i lentissimi miglioramenti raggiunti con l’agopuntura tradizionale”. Ecco allora l’intuizione che porterà il neurochirurgo a trovare una nuova via più efficacie e veloce: “partendo dalla consapevolezza che tutto parte dal cervello – afferma Guò – il professor Shun Fa capì che quella da creare era appunto una terapia che fosse semplicemente più vicina al cranio”.
Craniopuntura e medicina occidentale
Per craniopuntura – definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, “International Standard Scalp Acupuncture” – si intende l’agopuntura eseguita sul cuoio capelluto, una tecnica che si avvale degli insegnamenti della medicina cinese (l’agopuntura, appunto) antica di 5.000 anni e delle conoscenze dell’atonomia e fisiologia occidentale. Sorprendente è la velocità dell’efficacia. Il trattamento della craniopuntura avviene attraverso la localizzazione e la stimolazione – fatta con gli aghi sul cuoio capelluto – delle differenti aree della corteccia celebrale. Le aree da stimolare sul cuoio capelluto sono definite a seconda della posizione dell’area funzionale della corteccia celebrale. Una terapia che deve essere ovviamente molto precisa. Sul cranio ci sono 16 zone da poter stimolare e ognuna di queste corrisponde ad una attività celebrale.