Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L’urgenza e la responsabilità sono le due direttrici fondamentali per i lavori della Cop27 a Sharm El Sheikh. È la posizione della Santa Sede espressa da monsignor Nicolas Thevenin, nunzio apostolico in Egitto e delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati arabi, intervenuto al vertice sul cambiamento climatico, in corso nel Paese nordafricano fino al 18 novembre. Servono urgenza e responsabilità per affrontare, ha spiegato Thevenin, “la crisi climatica che colpisce troppe persone, soprattutto i più poveri e i più vulnerabili” e sono necessarie, è stata l’indicazione, azioni concrete per rafforzare i quattro pilastri dell’Accordo di Parigi: mitigazione, adattamento, finanza e perdite e danni.
Un approccio educativo
Le misure politiche, tecniche e operative non sono più sufficienti. Devono essere combinate, è l’analisi del nunzio, con “un approccio educativo che promuova nuovi stili di vita”, favorendo un rinnovato modello di sviluppo e sostenibilità, basato sulla cura, sulla fraternità e sulla cooperazione. Un’altra questione indicata dalla Santa Sede è il fatto che non si può ignorare il legame tra clima, cibo e acqua. Un approccio ai sistemi alimentari “può e deve svolgere un ruolo essenziale nelle politiche climatiche”. Si sta riducendo, ha ricordato infine monsignor Nicolas Thevenin, il tempo “per raggiungere un risultato finale che possa rappresentare un vero passo in avanti”. Dopo l’Angelus, domenica scorsa, Papa Francesco aveva espresso i propri auspici per il vertice sul clima in corso in Egitto. “Auspico – erano state le parole del Pontefice – che si facciano passi in avanti, con coraggio e determinazione, nel solco tracciato dall’Accordo di Parigi”.