Celebrazioni pasquali del Papa con lo sguardo rivolto a chi soffre

Vatican News

Vatican News

Le celebrazioni pasquali di quest’anno in Vaticano vedono la partecipazione di fedeli in gran numero dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, ma la gioia per questo “ritorno alla normalità” non allevia il dolore e la tristezza per la sofferenza dei popoli, a partire da quello ucraino, che subiscono le atrocità della guerra. E’ quanto sottolineato durante il tradizionale briefing per la mondovisione delle celebrazioni pasquali presiedute dal Papa, svoltosi stamani nella Sala Marconi di Palazzo Pio. Il briefing, introdotto e moderato dal vicedirettore editoriale dei media vaticani, Alessandro Gisotti, ha visto gli interventi di Stefano D’Agostini, coordinatore del Dipartimento Produzione Audiovisivi, Roberto Romolo, responsabile delle Relazioni Internazionali Broadcast, e della regista RAI della trasmissione sulla Via Crucis al Colosseo, Brunella Olivari.

Il rito della Via Crucis, è stato sottolineato, torna dopo due anni nel suo luogo tradizionale dove questa pratica ha avuto inizio – in epoca contemporanea – nel 1964 con Paolo VI, e che già nel 1959, anche se per un solo anno, si svolse all’Anfiteatro Flavio per volere di Giovanni XXIII. Le meditazioni, è stato rammentato, sono state affidate dal Papa a delle famiglie con diverse esperienze. Il percorso della Via Crucis di quest’anno prevede 5 stazioni all’interno del Colosseo e 9 all’esterno. Il Coro della Sistina aprirà e accompagnerà il Rito, mentre in diretta televisiva saranno mostrate delle immagini di preziose miniature tratte da libri devozionali del XV secolo, custoditi dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Oltre 150 gli enti internazionali che si collegheranno in diretta per seguire l’evento, mentre il numero è destinato a crescere ulteriormente per l’Urbi et Orbi. Come e più degli anni scorsi, si attende inoltre una grande diffusione attraverso le diverse piattaforme on line.

Per comprendere lo sguardo con cui Francesco guarda al rito della Via Crucis, è stato ricordato quanto aveva affermato nel suo primo Venerdì Santo da Papa. “La Croce di Gesù – diceva al termine della Via Crucis di nove anni fa, il 29 marzo 2013 – è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono”. E aggiungeva con parole che sottolineano la dimensione spirituale della Via Crucis: “Cari fratelli la parola della Croce è anche la risposta dei cristiani al male che continua ad agire in noi e intorno a noi. I cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la Croce, come Gesù”.

Passando alla Veglia pasquale nella Notte Santa, la Messa sarà preceduta dal suggestivo rito della benedizione del fuoco nell’Atrio della Basilica e dalla successiva processione mentre viene intonato il Lumen Christi. Riceveranno il Battesimo dal Papa sette catecumeni, di diverse nazionalità (italiana, statunitense, cubana, albanese). Importante, considerato il drammatico momento storico che stiamo vivendo, il contenuto di due intenzioni di preghiere. Si pregherà infatti perché ci siano “governanti artigiani di dialogo e di pace tra i popoli” e perché sia donata “ai popoli oppressi dalla guerra la speranza e la pace”.

Il giorno di Pasqua, come è noto, la Messa tornerà in Piazza San Pietro dopo due anni di pandemia. All’inizio della celebrazione si terrà il rito del Resurrexit: il Papa incenserà l’icona del Risorto. Si tratta dell’Icona Acheropita del Salvatore, opera di grande valore storico e artistico. Da rilevare che una delle preghiere dei fedeli sarà letta in ucraino. Conclusa la Messa, il Papa si recherà all’Aula delle Benedizioni, quindi dalla Loggia Centrale della Basilica petrina impartirà la Benedizione Urbi et Orbi. A fianco al Papa saranno il cardinale Renato Raffaele Martino e il cardinale Michael Czerny. Un dato significativo, è stato rilevato, giacché il cardinale Czerny è stato inviato per due volte nelle scorse settimane dal Papa in Ucraina e nei Paesi confinanti che stanno accogliendo i profughi per mostrare la vicinanza della Chiesa al popolo ucraino sconvolto dall’aggressione militare russa. Dal canto suo – è stato notato – il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, si trova in questa Settimana Santa proprio in Ucraina, dove ieri ha consegnato un’auto ambulanza dono del Papa. Intervistato dai media vaticani, il porporato polacco ha sottolineato che Francesco ha voluto che stesse “tutta la settimana per vivere il Triduo con gli ucraini. La presenza è il primo nome dell’amore”.

Altro segno di “ritorno alla normalità” dopo le limitazioni dovute al Covid: a Pasqua Piazza San Pietro sarà abbellita da ben 40 mila fiori arrivati direttamente dall’Olanda. Il tradizionale omaggio floreale olandese al Papa – anch’esso aveva subito uno stop a causa della pandemia – è iniziato con Giovanni Paolo II ed è arrivato alla 35.ma edizione. I fiori prima di partire dall’Olanda sono stati benedetti dal vescovo di Rotterdam.

Sul fronte delle cronache linguistiche è stato sottolineato che i media vaticani offriranno il commento, oltre che nelle lingue consuete, anche in ucraino e russo della Via Crucis, della Veglia pasquale e dell’Urbi et Orbi. Questo vuole essere un segno – così come un mese fa lo è stato l’ampliamento delle trasmissioni in onda corta della Radio Vaticana verso l’Ucraina e la Russia – di risposta alla missione primaria dei media vaticani: portare in tutto il mondo, soprattutto a chi soffre, la speranza del Vangelo attraverso il Magistero del Papa.

Il briefing si è concluso informando che – come già era avvenuto nel corso del Triduo Pasquale dell’anno scorso – Vatican News offrirà, attraverso un canale YouTube, un servizio di traduzione in Lingua dei Segni per le persone con disabilità uditive e comunicative in collaborazione con TV2000 e con il coordinamento di suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale CEI per la Pastorale delle persone con disabilità. A questo servizio in Lingua dei Segni (LIS) si aggiunge, inoltre, da quest’anno un servizio di sottotitolazione live in diretta in italiano delle parole del Santo Padre nell’ambito del Progetto “Nessuno Escluso” del Dicastero per la Comunicazione volto a rendere sempre più inclusiva la comunicazione del Papa e della Chiesa.