Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Buona domenica, benvenuti e grazie della compagnia e del servizio. Sono queste le prime parole che Papa Francesco scambia con un’ottantina tra giornalisti e operatori tra i quali non rinuncia a passare per i saluti. Saranno loro ad accompagnarlo e che racconteranno ogni tappa di questo lungo viaggio in Canada appena iniziato. Un pellegrinaggio “penitenziale” da compiere con questo spirito, tiene subito a raccomandare. Poi il pensiero all’Angelus che fa in volo, non potendo pregare in Piazza San Pietro e che dedica all’odierna Giornata mondiale dei nonni, voluta quest’anno sul tema del salmo 92, “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”.
“Nonni e nonne sono coloro che hanno trasmesso la storia, le tradizioni, le abitudini”: tornare a loro col pensiero oggi è importante , un ” leitmotiv” nel senso che – spiega – i giovani devono avere contatto con i nonni, riprendere da loro, riprendere le radici, non per rimanere lì, no, ma per portarli avanti, come l’albero che prende dalle radici la forza e la porta avanti nei fiori, nei frutti”.
La ricchezza dei nonni anche nelle famiglie dei religiosi
A questo proposito Francesco cita le parole del poema di Francisco Luis Bernárdez: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito gli viene da quello ha di sotterrato, che sono i nonni”. Nel ricordo del Papa in questa Giornata in cui, su suo mandato il cardinale vicario Angelo De Donatis ha celebrato la Messa in San Pietro, ci sono in particolare ” i vecchi e le vecchie religiosi, i nonni della vita consacrata”. Per loro la doppia raccomandazione di ” non nasconderli”, perchè sono”la saggezza di una famiglia religiosa” e ai novizi e ai nuovi religiosi di ” avere contatti con loro”:
Loro ci daranno tutta l’esperienza di vita che ci aiuterà tanto, tanto ad andare avanti… Per questo … ognuno di noi ha dei nonni e delle nonne, alcuni sono andati, altri sono vivi, ma ricordiamoli oggi in un modo speciale: da loro abbiamo ricevuto tante cose, prima di tutto la storia.