Saranno circa 175 i piccoli, accompagnati da genitori, volontari, medici e sacerdoti, che il 16 maggio prossimo raggiungeranno Lourdes, grazie a un accordo con la nuova società delle Ferrovie dello Stato italiana dedicata al turismo e agli eventi religiosi. Monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione FS: è durante il viaggio che ci si prepara all’incontro con Maria
Michele Raviart – Città del Vaticano
Un viaggio che inizierà come una favola, con i costumi e i personaggi ispirati alla favola di Pinocchio e che terminerà con l’incontro reale con Maria, “la madre di tutti” e “con il suo amore”. Ad affermarlo è Rocco Palese, presidente nazionale dell’Unitalsi, a margine della presentazione del “Treno dei bambini”, il pellegrinaggio a Lourdes dedicato ai più piccoli. Saranno 175 i bambini, diversamente abili e provenienti dagli ospedali pediatrici di tutta Italia, che assieme a circa 150 genitori e 150 tra volontari, medici e volontari, saliranno su due treni messi a disposizione dalle Ferrovie dello Stato dal 16 al 22 maggio prossimi.
Il primo pellegrinaggio dopo la pandemia
Si tratta del primo pellegrinaggio della stagione dell’Unitalsi, il primo dopo le restrizioni dovute al coronavirus e il primo sotto il patrocinio della nuova società “FS Treni Turistici Italiani”, che si occuperà dei convogli speciali a fini turistici e religiosi. In precedenza si trattava di carrozze recuperate dai treni Intercity, spiega ancora Palese, mentre ora saranno utilizzati vagoni specifici per venire incontro alle esigenze dei piccoli pellegrini e delle loro famiglie. Due i convogli che partiranno dal sud Italia e che si riuniranno a Roma: il primo inizierà la sua corsa da Reggio Calabria, che coprirà i pellegrini della fascia tirrenica, l’altro da Bari per la fascia adriatica.
“Non si va a Lourdes per chiedere, ma per dare”
“Il vero pellegrinaggio a Lourdes è in treno”, ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è svolta alla Stazione Ostiense di Roma, monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione Fs, “perché è durante il viaggio che si crea la comunità con la socializzazione”. “Nel treno”, ha aggiunto, “ci si prepara a Lourdes, si crea un popolo”. Un clima di gioia e canti dove anche chi partiva scettico aveva modo di convertirsi e capire l’importanza dell’incontro con Maria, ha ricordato monsignor Andreatta, già amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi e che poi ha ribadito: “Non si va a Lourdes per chiedere, ma si va a Lourdes per dare. Non per guarire, ma per accettare le malattie”.
FF.SS.: in futuro treni per Loreto e Assisi
“Ferrovie dello Stato sta riorientando le proprie priorità rispetto al mondo che cambia. Il pellegrinaggio oggi è una esigenza”, ha commentato Luigi Cantamessa, amministratore delegato di Fs Treni Turistici Italiani, annunciando che dopo l’esperienza di Lourdes saranno allestiti pellegrinaggi in treno “verso altri grandi luoghi di culto come Loreto e Assisi”.