Rosario Tronnolone – Città del Vaticano
Il Premio Fuoricampo, istituito nel 2019, viene assegnato ogni anno in apertura del Tertio Millennio Film Fest al film italiano che meglio ha saputo raccontare il tema della ricerca del senso della vita, rendendo visibile attraverso il cinema ciò che normalmente resta invisibile. “Fuori campo”, appunto. “In ricerca” si è definita anche la regista Susanna Nicchiarelli, non credente, ma non indifferente alla fede in Dio, e affascinata dalla trascendenza e dal mistero. Il suo film Chiara, presentato in concorso alla 79ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, propone un messaggio la cui forza e radicalità è senza tempo, un messaggio che è al contempo di denuncia dell’ingiustizia sociale e di amore per tutti. Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, presentando il film, ha rilevato le consonanze con il magistero di Papa Francesco che ci raccomanda la cura del creato, l’attenzione agli ultimi, l’andare alle periferie del mondo.
L’umanità e l’indipendenza di Chiara
Susanna Nicchiarelli, che è anche sceneggiatrice del film, si è avvalsa della consulenza della storica medievalista Chiara Frugoni, recentemente scomparsa, autrice di Donne medievali e di Vita di un uomo, Francesco d’Assisi. Grazie all’aiuto e attraverso la sensibilità della Frugoni la regista ha dichiarato di essere riuscita a trovare le immagini giuste per descrivere il contesto storico che stava raccontando, ma soprattutto l’umanità di Chiara, la sua indipendenza, il suo vivissimo desiderio di essere francescana e prendere in mano la propria vita, nonostante il divieto impostole dalla famiglia. Sembra quasi di leggere in questo ritratto di Chiara, come negli altri ritratti femminili proposti dalla Nicchiarelli nei suoi film precedenti, la radice di una libertà e di una autoaffermazione, quasi un femminismo ante litteram: le sue protagoniste sono donne che cercano di costruire la loro identità, di capire chi sono e quale sia il loro posto nel mondo, ribellandosi a ciò che non desiderano essere. E Chiara, secondo quanto dichiarato dalla regista, ci riesce meglio di tutte.
La motivazione del Premio
La motivazione del Premio Fuoricampo mette in evidenza le qualità del film che sarà nelle sale a partire dal 7 dicembre: “Chiara restituisce alla vicenda della Santa di Assisi la possibilità di interpretare le vicende di ogni tempo, grazie allo sguardo radicale della regista che vuole scardinare la rappresentazione più canonica per offrire un ritratto ribelle e vivo, complesso e stratificato. Un’opera irregolare nello spirito, benché compatta nella forma, laica per vocazione, ribelle come dev’essere ogni racconto giovanile di rottura, con un finale spiazzante e commovente per il modo in cui mette insieme la naturalezza e il prodigio, la musica e il silenzio, il fermento e l’attesa, il qui e ora e il futuro”.