La presidente del Servizio Nazionale per la Tutela dei minori della Conferenza Episcopale italiana tra i partecipanti alla conferenza “Safeguarding in the Catholic Church in Europe” in corso a Roma: “Facciamo rete e pungoliamo per procedure di giustizia nella Chiesa più immediate. La non tempestività nelle risposte alle segnalazioni ha alimentato il dolore”. Lavoro di cura anche per le famiglie: per alcune senso di colpa permanente, cerchiamo di ritessere la fiducia
27/06/2019
Ascolto, accoglienza e accompagnamento delle vittime, al cuore del documento. L’autorità ecclesiastica avrà l’obbligo morale della denuncia alla magistratura. Don Marchetti, del …
C’è una storia, una vicenda o un caso che l’ha colpita particolarmente in questi anni di lavoro?
Guardi, è quello che dicevo poco fa: genitori di vittime che raccontano di aver affidato essi stessi i propri figli a una figura per loro importante, di riferimento. In quel caso c’è stato un duplice abuso: un abuso spirituale sui genitori e un abuso sessuale sui figli. Questo mi ha colpito particolarmente, che un’intera famiglia è stata, di fatto, abusata. È una delle cose più tremende. Lascio a voi pensare cosa può voler dire per una famiglia ritessere una fiducia doppiamente lacerata. Anche se, ci tengo a sottolinearlo, sono sempre rimasta impressionata dalla grande dignità mostrata da queste persone, unita al loro continuare ad avere fede e lavorare con la Chiesa da dentro per la tutela.
Dai lavori della Conferenza con i rappresentanti delle Chiese di tutta Europa, quale bagaglio porta a casa? Cosa ha imparato, cosa ha visto, cosa l’ha incoraggiata nel suo lavoro?
Mi hanno incoraggiato molto i progetti di riparazione in atto in alcune Chiese locali europee in cui le vittime diventano attori per la cura spirituale ed ecclesiale. L’altro aspetto è quello di pungolare perché le procedure di giustizia all’interno della Chiesa rispondano sempre di più. Un tema, questo, emerso anche nel confronto con il Dicastero per la Dottrina della Fede. Un ultimo elemento è la dimensione della rete, dell’incontro tra noi: l’abuso fa incontrare per distruggere, qui invece abbiamo tessuto reti per il bene perché, pur nelle differenze di ogni Stato, ci sono ricorrenze. Poi, mi sia consentito dirlo, bisognerebbe forse pensare a una presenza della Chiesa in Europa che sia maggiormente incidente sulla legislazione dell’Unione europea. In questo credo che possiamo davvero fare la differenza.