A Tortona al via il Perosi Festival, in vista del Giubileo dell’artista

Vatican News

Fabio Colagrande – Città del Vaticano

Si è aperta nel mese di ottobre a Tortona, in Piemonte, l’edizione 2021 del Perosi Festival, una rassegna concertistica che assume quest’anno un carattere particolare alla vigilia del centocinquantesimo anniversario della nascita del sacerdote e compositore tortonese a cui è dedicata, Lorenzo Perosi, che ricorre nel 2022. L’avvento del Giubileo perosiano rappresenta infatti per la diocesi di Tortona, che con il Comune organizza il Festival, un’occasione unica per promuovere ulteriormente le opere di uno degli autori italiani più apprezzati e prolifici tra il XIX e il XX secolo. Nato nel comune in provincia di Alessandria il 21 dicembre 1872, a lungo a Roma come Maestro perpetuo della Cappella Musicale Sistina, protagonista della riforma della musica sacra, Perosi fu autore di un repertorio liturgico immenso ma anche di brani strumentali riscoperti proprio negli ultimi anni.

Inaugurazione europea a Bucarest

“Abbiamo preparato un programma internazionale di alto livello perché siamo convinti che Perosi debba sempre più entrare nel patrimonio e nel repertorio musicale contemporaneo”, spiega don Paolo Padrini, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Tortona e direttore artistico del Perosi Festival”. “L’inaugurazione sarà a livello europeo il 20 e 21 di dicembre con un grande concerto a Bucarest, nella prestigiosa sala dell’Ateneo Rumeno. Seguiranno poi altri concerti che stiamo allestendo per tutto il 2022. Avremo tra di noi il prossimo anno anche i Berliner Philharmoniker String Quartet che eseguiranno i quintetti di Lorenzo Perosi. L’idea è quella di chiudere poi il Giubileo raccordandoci al programma del Festival del prossimi anno”.  

Tra le date di ottobre, il 14 il Concerto del Teatro Carlo Felice di Genova nella Cattedrale di Tortona, e poi quello del 25 nel Duomo di Monreale, nell’ambito della Settimana di arte sacra, con il Transitus Animae eseguito dal Coro Lirico Siciliano e dalla mezzosoprano Anna Maria Chiuri. Replica il 27 a Tortona, presso il Santuario di Nostra Signora della Guardia, e poi il 28 nella Cattedrale di Piacenza.

L’intervista a don Paolo Padrini, direttore del Perosi Festival

Apprezzato da Toscanini, Mascagni, D’Annunzio

“Perosi merita questa rivalutazione – spiega don Padrini – perché tra Otto e Novecento era entrato nel gotha della musica italiana e non solo. Pensiamo che nel 1901 il suo oratorio Mosè venne diretto da Arturo Toscanini, mentre negli stessi anni la sua musica era eseguita alla Scala di Milano e edita da Ricordi. Il compositore tortonese si confrontava quotidianamente con Pietro Mascagni. Gabriele D’Annunzio andava ad ascoltare le prove delle sue esecuzioni nei teatri romani”. “Stiamo parlando – aggiunge il direttore del Perosi Festival – di uno dei più grandi musicisti dell’epoca, che fu comunque direttore della Cappella Sistina e uno dei protagonisti della riforma della musica sacra, anche se la sua produzione non era solo sacra”. “Tra l’altro, Perosi era coetaneo di Luigi Orione, il Santo nato a Pontecurone, nella pianura tortonese, di cui fu compagno di seminario e amico”, ricorda Padrini. “Per cui a Tortona, il prossimo anno, avremo un altro Giubileo da celebrare”.

La riscoperta della sua musica strumentale

“Direi che il Perosi Festival sta facendo tanto per far conoscere meglio questo autore e l’intento è perfettamente riuscito, perché negli ultimi anni abbiamo assistito veramente ad una riscoperta, non tanto del musicista Perosi quanto delle sue opere”, spiega il Maestro Enrico Vercesi, direttore del Coro San Luigi Orione della Madonna della Guardia di Tortona e del Coro della Cattedrale di Tortona. “Intorno alla figura dell’uomo Perosi, molto si sapeva ed è stato detto. Ma c’era un po’ di carenza conoscitiva sulle sue composizioni. Si cantavano molto le sue Messe, gli Oratori, ma – per esempio – tutta la sua musica strumentale è stata riscoperta ultimamente anche grazie all’azione di ricerca e di sviluppo del Festival”.

Patrimonio musicale liturgico immenso

“Il patrimonio musicale per la liturgia di Perosi è immenso”, spiega ancora Vercesi. “Ha scritto musiche per la Cappella Sistina, Oratori, anche per organici complicati e estesi, ma ha composto anche per le corali piccole, quelle che una volta si chiamavano ‘cori rurali’. “Io sto cercando di rivalutare le sue melodie sacre – aggiunge il direttore del Coro della Cattedrale di Tortona – brani che scriveva anche per i cori con limitate capacità e possibilità. Sono comunque delle perle, perché da un punto di vista artistico sono bellissime e s’inseriscono tutt’ora molto bene nel contesto liturgico riformato”. “Nello sviluppo della Musica Sacra tra Otto e Novecento il ruolo di Perosi fu comunque enorme”, aggiunge il Maestro Vercesi. “Potremmo dire che si è trattato del lavoro di squadra di una triade composta da Papa Pio X, dal gesuita Angelo De Santi e dallo stesso Perosi”.

L’intervista al Maestro Enrico Vercesi

“La bellezza della musica liturgica di Perosi dipende dalla sua capacità di parlare veramente al cuore dei fedeli”, conclude don Padrini. “Le sue melodie sono calde, armoniose, romantiche. D’altra parte la liturgia esprime proprio un atto d’amore, quello di Cristo per noi e quello nostro che ci consegniamo a Lui. La musica di Perosi è capace veramente di commuovere e questo è l’elemento che rende così popolari le sue arie”.