Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Proiettata nel futuro con la stessa missione di sempre: mettere a disposizione degli studiosi tutti i propri materiali. La Biblioteca Apostolica Vaticana cammina su questa strada grazie ad una struttura che permette di salvaguardare, curare e restaurare, se occorre, un vasto patrimonio costituito da volumi, incisioni e disegni, monete e medaglie. Un patrimonio tutelato in ogni suo aspetto anche quello della climatizzazione delle sale o nella produzione di immagini ad alta qualità poi trasferite sul sito internet. “Ad oggi – spiega monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana – è on line il 20% di tutti i manoscritti, circa 80mila”. Un lavoro, o meglio l’impresa, sarà completato nei prossimi trent’anni.
La cura e la salvaguardia del patrimonio librario vaticano richiedono sensibilità storica e passione per la ricerca, ma anche particolari competenze tecniche. Che tipo di lavoro è necessario e quali figure professionali vengono impiegate nella Biblioteca?
Il personale della Biblioteca comprende al suo interno svariate competenze. Gli Scriptores e tutto il personale addetto alla ricerca scientifica si dedicano allo studio dei manoscritti e della documentazione d’archivio, alla loro identificazione e catalogazione; altro personale specializzato è impegnato nello studio, catalogazione e acquisizioni dei volumi a stampa, delle incisioni e dei disegni, delle monete e delle medaglie: si richiedono quindi competenze specifiche per ciascuno di questi ambiti e anche per le lingue e culture che ce li tramandano.
A un’adeguata conservazione dei materiali e al loro restauro, quando necessario, provvede il personale del Laboratorio di restauro, mentre il personale del Laboratorio fotografico si occupa delle riproduzioni fotografiche digitali: ambedue i laboratori richiedono competenze specifiche continuamente in aggiornamento.
La Biblioteca odierna comprende un’ampia struttura virtuale, informatica, quasi una seconda biblioteca virtuale accanto alla biblioteca fisica: è necessario fornire molti servizi on line, attraverso il sito della biblioteca e attraverso contatti informatici, in particolare dare accesso alle immagini digitali dei manoscritti e degli altri materiali. È quindi necessario un ufficio di Coordinamento di tali servizi e un Centro Elaborazione Dati, con personale altamente specializzato e continuamente aggiornato.
Evidentemente una struttura così articolata richiede nel proprio ambito adeguate competenze amministrative, svolte in particolare dall’ufficio dell’Economato, e tutta una serie di servizi: uffici di segreteria, di Promozione e sviluppo, per l’ammissione degli studiosi, per le mostre a cui la Biblioteca presta proprie opere.
Altra specializzazione è richiesta alla dirigenza e agli insegnati della Scuola di biblioteconomia, annessa alla Biblioteca, che organizza corsi biennali postuniversitari per i bibliotecari.
Quali spese comporta la custodia di una collezione così vasta e preziosa? E in che modo i costi materiali corrispondono alle finalità della missione affidata alla Biblioteca?
La missione della Biblioteca consiste nel mettere a disposizione degli studiosi e di tutti i propri materiali: si connettono quindi a questa missione le spese per il funzionamento della biblioteca a disposizione di tutti coloro che la frequentano e le spese per rendere accessibile e aggiornata la biblioteca virtuale aperta a tutti nella rete web. Inoltre, per una adeguata conservazione dei materiali sono necessarie una climatizzazione specifica degli ambienti e un’opera attenta e continua di prevenzione e conservazione, con i costi corrispondenti. Infine lo stesso studio e la catalogazione e l’intera organizzazione della Biblioteca a servizio della missione, comportano gli ordinari costi dell’Istituzione.