Zuppi: la memoria dell’Olocausto impone un nuovo impegno per la pace

Vatican News

In occasione della Giornata che ricorda lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti durante il Secondo conflitto mondiale, il presidente della Conferenza episcopale italiana invita a contrastare ogni forma di razzismo, di antisemitismo e di discriminazione e richiama la visione della Fratelli tutti di Papa Francesco: “È possibile a tutti e necessaria per tutti”

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

“La Giornata della memoria è un appuntamento che impone a tutti non solo di ricordare la brutalità compiuta, ma di contrastare ogni forma di razzismo, antisemitismo e discriminazione”: è quanto sottolinea il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, in occasione della Giornata della memoria. In una dichiarazione diffusa dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, il porporato ribadisce, come affermato da Papa Francesco durante l’udienza generale di mercoledì scorso, che  “il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato” e definisce tutte le manifestazioni di razzismo, antisemitismo e discriminazione “semi insidiosi, che riappaiono in maniera inquietante, che si nutrono di indifferenza e ignoranza”, che “giustificano atteggiamenti e parole, sempre pericolose, come ad esempio il razzismo digitale”.

L’Olocausto insegnamento per il futuro

Per il presidente della Cei, la Gionata della memoria onora le vittime dell’Olocausto, “ci aiuta a capire il nostro passato”, “perché ci rendiamo conto e non accada più”, ma l’informazione, aggiunge il porporato, deve “toccare il cuore”. “In un momento così difficile, pieno di inquietanti semi di violenza, confrontandoci con la terribile logica della guerra frutto sempre della crescita di inimicizia e disprezzo della vita – osserva l’arcivescovo di Bologna -, la memoria delle vittime deve imporci un nuovo impegno per costruire un mondo di pace”.

Essere Fratelli tutti è possibile

Citando Etty Hillesum, morta ad Auschwitz nel 1943, il cardinale Zuppi rimarca che ognuno “deve raccogliersi e distruggere in sé stesso ciò per cui ritiene di dover distruggere gli altri” e convincersi “che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancor più inospitale”. Infine, il presidente della Cei richiama l’enciclica di Papa Francesco sulla fraternità e l’amicizia sociale Fratelli tutti e osserva che la visione proposta dal Pontefice “è possibile a tutti e necessaria per tutti” e che “non può essere solo un auspicio ma un impegno”.